Sofia, quella mano rotta e l'abbraccio col dottor Panzeri: "Commossa dall'aiuto ricevuto dopo l'infortunio"

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Sofia, quella mano rotta e l'abbraccio col dottor Panzeri: "Commossa dall'aiuto ricevuto dopo l'infortunio"

Il trionfo speciale di Goggia nella seconda discesa di Sankt Moritz, raccontato dalla dominatrice della specialità che ora insegue Shiffrin con 50 pt di distacco nella generale. Curtoni delusa, "ma già penso al super-g". Brignone: "Siamo una squadra fortissima, oggi non ho saputo adattarmi al cambio di neve".

L'ennesima impresa di una carriera già leggendaria, anche per i tantissimi infortuni seguiti da recuperi straordinari.

Certo, questa volta come ha ammesso lei stessa nel post gara, la situazione non era paragonabile a quanto vissuto a Pechino con l'argento olimpico conquistato tre settimane dopo il crac al ginocchio nel super-g di Cortina, ma Sofia Goggia l'ha combinata di nuovo grossa, trionfando per la terza volta in stagione in una discesa bis, sulle nevi di Sankt Moritz, conquistata con la mano sinistra appena operata dopo la frattura rimediata ieri.

Sono venti gemme in Coppa del Mondo, raggiungendo Federica Brignone in vetta alla graduatoria delle azzurre plurivittoriose, di cui quindici nella sua disciplina preferita, dove in questa stagione ha raccolto 380 punti sui 400 a disposizione, facendo ora il vuoto su una Corinne Suter oggi in grande difficoltà.

E sono 50 le lunghezze da recuperare a Mikaela Shiffrin, anche se la statunitense ha dimostrato di poter raccogliere moltissimo anche nella velocità e avrà, da fine anno in poi, tante gare tecniche in serie per scappare. Intanto, domenica sarà battaglia in super-g e, anche se la mano sarà un problema più evidente in quella specialità, per Sofia ora è solo il momento della gioia e dei ringraziamenti. “Questa mattina, sciando in campo libero, quando ho capito che avrei potuto gareggiare, tenendo la posizione a uovo, ho provato una felicità incredibile – ha raccontato la bergamasca ai microfoni di Rai Sport – Sapevo che quella felicità non l'avrebbe provata nessun'altra ragazza, lassù in partenza.

Certo, qualche pensiero mi è passato per la testa, ma sapevo di avere margine dopo quelle prove e che avrei potuto comunque farcela. Più difficile qui o a Pechino? Indubbiamente là in Cina, ma voglio ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno aiutata ieri, a partire dal dottor Panzeri (bellissimo l'abbraccio al parterre con il presidente della commissione medica FISI), dagli autisti al gruppo San Donato che in tempi record mi ha messo a disposizione i migliori specialisti per operarmi subito alla Madonnina. Questa vittoria è anche per loro”.

E' andata meno bene gara-2 per Elena Curtoni, oggi ottava dopo la vittoria di venerdì, ma la valtellinese (intervistata sempre dal collega Simone Benzoni) guarda avanti. “Sono soddisfatta dell'aggressività e della sciata messa in pista, ma non ci voleva l'errore commesso. Testa a domani”, quando Elena andrà all'assalto del successo in super-g che sfiorò un anno fa, battuta da Federica Brignone.

Proprio la detentrice della CdM di specialità, fuori dalla zona punti dopo una gran prima discesa, analizza così le difficoltà odierne, ma anche l'ennesimo trionfo azzurro: “Sono orgogliosa di quanto sta facendo questo gruppo, ormai da 6-7 anni – ha dichiarato la valdostana a Rai Sport - Siamo una vera squadra, ma c'è tanto lavoro dietro seppur si parli sempre di noi atlete.

Personalmente, oggi ci credevo e volevo fare una bella gara almeno da metà in giù, sapendo di perdere in alto, ma la neve era molto più secca rispetto a ieri e in questo momento non riesco proprio a trovare la quadra, come accaduto a Lake Louise.

Non ho reso neanche in curva, devo trovare soluzioni per adattarmi a queste condizioni”.

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