Allegre, anche a 30 anni si possono chiudere gli occhi e trovare il paradiso: "Ci ho sempre creduto"

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Allegre, anche a 30 anni si possono chiudere gli occhi e trovare il paradiso: "Ci ho sempre creduto"

Mai sul podio in CdM, anche se quest'anno era già stato quarto nella discesa in Val Gardena e dimostrato grande costanza, il velocista di Briancon ha permesso alla Francia di proseguire la striscia aperta da Sarrazin prendendosi Garmisch. Come per Bosca, il suo pianto nelle interviste del post gara dice tutto.

Sembrava poter essere la giornata del festival svizzero, 3 nei primi 4 con Loic Meillard che puntava a vincere la sua terza gara in tre differenti discipline, ma di colpo è diventata quella dei tricolori, italiano prima con Guglielmo Bosca e francese poi con Nils Allegre, sceso subito dopo il valdostano d'adozione e capace di batterlo per 18 centesimi.

A Garmisch-Partenkirchen è ancora festa d'oltralpe perchè, dopo i quattro centri stagionali di Cyprien Sarrazin, tocca all'altro velocista di punta di una squadra cresciuta tantissimo specialmente in questo inverno, arrivare al punto più alto della carriera. Un altro classe '94, nato però il 2 gennaio, arrivato al circo bianco da Saint-Chaffrey, un paesino a due passi da Briancon, ai piedi del gigante Izoard.

Sino al super-g odierno, Allegre aveva due top five in CdM, 4° proprio sulla “Kandahar 1” nel 2021 e di nuovo quest'anno in discesa sulla Saslong. Ha trovato però una continuità di alto profilo, come mai prima, e il trionfo di questa mattina, vale lo stesso discorso fatto per Bosca, è tutt'altro che un caso. E le lacrime, come quelle versate da “Gugu” in diretta Rai, non sono mancate neppure per Nils nella flash interview in casa FIS. “Non ci posso credere, ho aspettato fino all'ultimo atleta perchè in Val Gardena ero terzo e sono stato beffato.

Avevo un feeling perfetto, grandi sci e la confidenza di poter spingere ad ogni curva. Su questa neve so di avere i migliori materiali al mondo, è stato grandioso vedere quel tempo e trovarmi in testa. Qualcosa di grandioso, ho 30 anni e oltre 100 pettorali in coppa, ma non ho mai smesso di credere in me stesso. Oggi tutto è andato nel verso giusto”.

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