Azzurri amari dopo la discesa in Gardena. Casse: "Neve diversa, sembrava troppo facile". Paris: "Non si andava avanti..."

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Gabriele Facciotti

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Azzurri amari dopo la discesa in Gardena. Casse: "Neve diversa, sembrava troppo facile". Paris: "Non si andava avanti..."

La seconda discesa di Coppa del Mondo è stata di nuovo deludente, come a Beaver Creek, per gli uomini jet impegnati sulla Saslong, anche se il trionfo di ieri in super-g brilla ancora per Mattia Casse. Innerhofer, a punti: "Non ho alcuna intenzione di smettere, oggi ho sbagliato qualcosa ma in allenamento sono sempre veloce".

Una discesa amara, con tre atleti a punti, uno solo nei quindici e Dominik Paris, padrone della Saslong un anno fa, appena 25esimo.

La gara regina della Val Gardena è di Marco Odermatt e per l’Italjet, dopo la sbornia dello strepitoso successo di ieri a firma Mattia Casse, nel super-g che ha aperto la 57esima edizione della Saslong Classic, il risultato è certamente deludente anche se, va detto, questa è una sfida sempre particolare come testimoniano i tanti inserimenti coi numeri alti.

Tanto che lo stesso 34enne piemontese reduce dal primo trionfo in carriera a livello di CdM, pur disputando una prova tutt’altro che negativa, è poi sceso sino al 14° finale, ad appena 82 centesimi dal vincitore. Mattia è stato ancora il migliore degli azzurri, ma deluso: “Abbiamo trovato neve ancora diversa – ha spiegato a Rai Sport nel post gara - Mi sembrava di tenere e che fosse tutto troppo facile, un po’ di velocità è mancata e devo accontentarmi.

Diciamo che le aspettative si sono invertite tra le due gare: comunque, in discesa è un passettino in avanti visto che la top ten mi manca da tanto tempo, ora arriveranno gare toste”.

Dominik Paris non ha nascosto l’amarezza: “Ho dato il massimo, ma oggi non girava – le parole al microfono di Ettore Giovannelli al parterre – E’ il mio solito livello in Val Gardena, a parte l’anno scorso: di Odermatt sapevo già dopo le prove che avrebbe fatto la differenza al Ciaslat, io dovevo essere più veloce sul resto della pista. Dico la verità, non abbiamo trovato condizioni ideali di neve, è molle e si spacca, ma qui col freddo e neve fresca lo sci non scorre, se vai fuori dalla traccia è un disastro. E’ cosi e dobbiamo prendere le cose come sono, è tutto in mano a organizzatori e FIS”.

Christof Innerhofer si è piazzato 27esimo (era nei 15 quando ha tagliato il traguardo col pettorale 30): a 40 anni compiuti martedì scorso, tutt’altro che male anche se… “potevo fare meglio, ho commesso due errori costati 5 decimi – l’analisi del campione altoatesino, sempre a Rai Sport – Non sono soddisfatto perché so che in allenamento vado ancora meglio. Smettere? Non so cosa voglia dire, ho passione e scio ancora bene, anche a Copper ero sempre lì con austriaci, tedeschi e svizzeri come tempi. Devo solo trovare fiducia in gara, oggi è un piccolo step in avanti”.

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