L'ultima di Gross: "Peccato l'errore, ho provato al massimo". Carca difende i suoi: "Vinatzer deve trovare costanza"

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L'ultima di Gross: "Peccato l'errore, ho provato al massimo". Carca difende i suoi: "Vinatzer deve trovare costanza"

Lo slalom mondiale di Saalbach ha rappresentato una "Caporetto" per la nazionale azzurra, con il 38enne fassano, all'ultima recita iridata, 20esimo e unico al traguardo dopo le uscite di Kastlunger e Vinatzer. Il direttore tecnico della nazionale maschile, a secco di medaglie (ad eccezione di quelle conquistate all'interno del team parallel), fa la sua analisi e cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. "Nelle altre gare ce la siamo sempre giocata".

Se già le aspettative erano basse, tra l’altro non riempiendo neppure il contingente massimo di 4 atleti iscritti, le cose sono andate come peggio non si poteva per l’Italslalom maschile, nella gara conclusiva dei campionati del mondo di Saalbach.

Si è salvato, con il 20° posto finale e una prova generosa, 14° col pettorale 29 nella prima manche (e aveva tempi da top ten sino all’ultimo intermedio), uno Stefano Gross che a 38 anni ha voluto salutare, lui che al 99% annuncerà il ritiro nelle prossime settimane, nella miglior maniera possibile. “Mi sono detto o tutto o niente - sono state le parole del post gara da parte di “Sabo” – Ho provato ad attaccare da subito, ma l’errore dopo cinque porte mi ha destabilizzato. In fondo bisognava osare un po’ di più, ma la stanchezza ha contribuito. Peccato, perchè ci credevo e potevo fare davvero una bella gara”.

Alex Vinatzer, due anni fa di bronzo e che aveva cominciato alla grande Saalbach 2025 con l’oro assieme ai compagni nel team parallel, dalla combinata a squadre al gigante, sino alla sfida odierna che era chiaramente la più importante per lui, non è mai stato in gara e l’uscita nel finale della 2^ manche (dopo il 24° crono nella prima) è stato il colpo finale ad una prova davvero negativa. Uscita nel cuore del tracciato per Tobias Kastlunger, ventinovesimo a metà gara: “Era una manche da attaccare, con maggiore ritmo – ha detto il marebbano, che aveva chiuso 6° la combinata in coppia con Florian Schieder - Ci ho provato ma non era giornata; ho dato il mio meglio, quello che potevo fare, ma due errori hanno rovinato la gara”.

Già prima della seconda manche, considerato che le aspettative di un grande risultato erano ormai azzerate per la sua squadra, il direttore tecnico della nazionale maschile, Max Carca, aveva tracciato il bilancio del mondiale azzurro che, prova a squadre a parte e con l’eccezione di una fuoriclasse come Federica Brignone che ha “fatto il medagliere”, è stato davvero magro per l’Italia.

“Oggi non siamo riusciti ad interpretare neve e tracciato – le parole di Carca tramite la FISI – I giovani devono imparare da Stefano Gross, che ha dimostrato con grinta e tenacia che si poteva fare di più. Lui ha fatto il suo massimo, i giovani non altrettanto. Ora dobbiamo cercare di raccogliere il massimo dalle ultime due gare, non dimentichiamo che solo poche settimane fa Vinatzer è salito sul podio a Kitzbuehel, però manca la costanza e Alex deve riuscire a fare ordine nelle scelte, anche del materiale.

E’ un momento in cui deve guardare più il quadro, meno la cornice.

In Coppa Europa i giovani hanno fatto uno step in avanti (Canins, Saccardi e Barbera su tutti, ndr); abbiamo scelto di non portarli al Mondiale perchè riteniamo che prima si debba qualificarsi nei 30 in Coppa del Mondo; in questi mesi hanno migliorato il ranking e partiranno con pettorali più bassi. Ora bisogna dare continuità, abbiamo cambiato qualcosa nello staff la scorsa primavera ed ora continuiamo su questa strada.

Per quanto riguarda il gigante, con Luca De Aliprandini è stato fatto un grande lavoro: nella prima manche era di fatto a pari merito con la medaglia d'oro e l'argento su una pista e una neve che non ama. Nella seconda ha lasciato qualcosa per la tanta aggressività per provare ad attaccare il podio, come successo anche a diversi top; ora è quinto al mondo. Della Vite è veloce ma continua a sbagliare troppo; Vinatzer ha avuto un calo in gigante, abbiamo analizzato il perchè, non essendo al top nella sua disciplina può succedere.

Franzoni ha fatto quello che ci aspettiamo che faccia nei prossimi anni. La formazione maschile non ha raccolto medaglie, a parte il parallelo a squadre, ma ce la siamo giocata in tutte le gare: siamo stati lì, a decimi, Paris è tornato in alto dopo mesi difficili, è stato quarto in discesa, ha commesso un grave errore in super-g, la gara che mi da più rimpianti.

Paris e Franzoni potevano fare davvero bene, peccato per gli errori ma la velocità c'è. Abbiamo avuto le carte per giocarcela, ma le medaglie le prendono solo in tre: la Svizzera ha dominato, l'Austria è cresciuta qui a Saalbach. In slalom invece dobbiamo riuscire con il lavoro dei giovani a mettere un po' in ordine la squadra”.

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