La sesta gemma nella discesa sulla Stelvio porta Dominik Paris nella storia dello sci: le parole rilasciate ai nostri microfoni nel parterre, la soddisfazione di Marsaglia e la delusione di Innerhofer.
Numeri da sogno, anche se lui non li vuole guardare e ci crediamo, perchè Dominik Paris pensa sempre al presente, a migliorare, a vincere il più possibile e a... dominare sulla sua pista.
La Stelvio di Bormio è come la Val d'Ultimo, ovvero casa Paris: il settimo trionfo in assoluto su queste nevi, il sesto in discesa, è arrivato dopo un entusiasmante confronto con Marco Odermatt, respinto dal fuoriclasse azzurro che è andato a prendersi la ventesima vittoria in Coppa del Mondo, la sedicesima in discesa (ora è in solitaria il 4° di sempre, a -9 da Franz Klammer), unico nella storia dello sci alpino maschile a vincere per sei volte una gara della disciplina regina nella stessa località (primato che deteneva in coabitazione con Didier Cuche, 5 volte in trionfo a Kitz). “Non so come ci sia riuscito, ma oggi sapevo di dover dare tutto – ha raccontato Domme nel parterre al nostro inviato Alessandro Bergomi – La sciata c'è, anche se spero di crescere ancora nel corso della stagione.
I numeri? Non li guardo visto che sono ancora in attività, ci penseremo a fine carriera. Bormio è magica, questo è un posto che mi piace e la pista mi si adatta bene. Sono riuscito a fare bene la Carcentina, ma anche sopra sono riuscito ad andare forte e i rischi hanno pagato. Prossimo obiettivo? Domani con il primo super-g...”.
Matteo Marsaglia si è regalato una bella top ten: “Ho esagerato un po' a stringere le linee, avrei potuto limare qualcosa, ma è una buona gara. Domme? L'ho visto, me l'aspettavo anche se dopo Odermatt era dura. Lui, però, è capace di tutto e anche oggi ce l'ha fatta”.
Enorme la delusione di Christof Innerhofer, che non ha usato mezzi termini per descrivere la sua gara, conclusa fuori dalla zona punti. “Le condizioni sono cambiate e sicuramente i numeri bassi hanno avuto uno svantaggio col cielo coperto e umidità alta, ma io non mi sono adattato alla neve, la mia performance è semplicemente negativa.
Forse ho sciato troppo rotondo nella parte centrale, ma non da prendere 3 secondi e mezzo. E' il quarto week-end che fatico, questa è una pista dove speravo di avere altre sensazioni. Ho cambiato anche tecnicamente, scegliendo uno sci più lungo e una scarpa con la quale sento maggiormente l'appoggio, ma non ci siamo proprio”.
Mattia Casse si è preso un discreto 17° posto, mentre Guglielmo Bosca ha solo accarezzato la top 30.
Discesa Maschile Bormio (ITA)
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