Odermatt, l'umiltà del campione di tutto: "Stavolta mi ero rassegnato al 2° posto, sono stato fortunato"

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GIOVANNI ZENONI

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Odermatt, l'umiltà del campione di tutto: "Stavolta mi ero rassegnato al 2° posto, sono stato fortunato"

Con il poker in serie nel gigante sulla Chuenisbargli (solo Stenmark ha fatto uguale dal 1979 al 1982, prima di calare la cinquina), l'asso elvetico scappa in tutte le classifiche, ma che fatica per battere Meillard e un fantastico De Aliprandini. La festa svizzera (con Tumler 4°) davanti ad un pubblico meraviglioso.

Non si poteva chiedere di meglio, come se gli dei dello sci avessero in mente già tutto.

Dall’inversione delle gare al sole che spunta un’oretta prima del gigante più atteso, quello nel tempio della Chuenisbargli di Adelboden, sino ad un confronto fantastico tra campioni straordinari, l’Italia che torna sul podio con Luca De Aliprandini e l’eroe di un paese intero che alla fine la porta a casa ancora a casa, in un tripudio di bandiere rossocrociate con i padroni di casa che fanno 1°, 2° e 4° (con Tumler), mettendoci pure il 7° di Aerni.

Oltre 35mila spettatori “incendiati” da Marco Odermatt, ma anche da un super Loic Meillard che sino a poche porte dall’arrivo aveva ancora in mano il suo primo trionfo sulla pista delle leggende. La differenza tra un campione come il 28enne di Neuchatel e un fuoriclasse assoluto come il nidvaldese, però, si è vista proprio sul muro finale di questo fantastico pendio, con “Odi” che nella prima manche ha recuperato 42 centesimi al compagno e nella seconda ben 53.

Sono 42 sigilli in coppa per il re del circo bianco, 26 tra le porte larghe (-5 da Hirscher, secondo di tutti i tempi), ma soprattutto quattro in serie sulla Chuenisbargli come riuscì solo a Ingemar Stenmark dal 1979 al 1982, prima che il leggendario svedese firmasse la cinquina nell’84. “Mi sono trattenuto nei festeggiamenti per rispetto verso Loic, so quanto ci tenesse anche lui – le parole da campione di Odermatt nel post gara a SRF Sport – Ogni vittoria è speciale a modo suo, ma stavolta ero già rassegnato al 2° posto e sono stato davvero fortunato, anche perché mi sono salvato con quella prima del muro.

Penso, però, di aver vinto la gara nel finale della prima manche; senza quei decimi recuperati, non sarei stato in lotta per il primo posto”.

Meillard ha collezionato un altro secondo posto dopo quelli in slalom, il primo stagionale in gigante per il terzo podio qui, 24 ore dopo la delusione di aver perso il pettorale rosso uscendo in slalom. “Certo, dà fastidio visto come si erano messe le cose – ha commentato l’altra punta elvetica – ma ho fatto il possibile e attaccato come avevo pensato. Puoi trovare quei due decimi da qualche parte, ma questo è lo sport. Anche se Marco è un avversario, vuoi che vinca il migliore e lui se lo merita.

Certo, due podi sarebbero stati meglio di uno, ma è stato un buon fine settimana”.

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