Paris: "Ho dato il massimo" Fill: "Bene ma non benissimo" Innerhofer: "Dopo il 17 avrei vinto"

Paris: “Ho dato il massimo” Fill: “Bene ma non benissimo” Innerhofer: “Dopo il 17 avrei vinto”
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Paris: "Ho dato il massimo" Fill: "Bene ma non benissimo" Innerhofer: "Dopo il 17 avrei vinto"

Tratte da fisi.org le dichiarazioni degli azzurri dopo la discesa olimpica maschile di Jeongseon.

Dominik Paris: "E' un po' un peccato, ma ho dato il massimo e ho dato tutto, è andata così. Nella parte centrale, sul piano, mi sentivo lento e ho lasciato un po' di velocità Il resto era buono, voglio vedere al video quanto ho perduto in termini di centesimi. In vista del superG bisogna continuare ad andare al limite, magari in superG ci saranno più dossi e sarà lungo, ma la neve è facile e quindi bisognerà rischiare al massimo. La pista oggi non era troppo difficile, ma quando è così diventa ugualmente difficile perché devi essere sempre preciso".

Peter Fill: "Sono andato bene per un po' di tratti ma non per tutta la pista. Nella zona del Dragon Valley ho sbagliato l'uscita, dove ho lasciato tantissimo tempo perché mi è sbattuto molto lo sci. Sono finito largo e ho preso un paio di metri che mi hanno costretto ad andare un po' in salita, senza prendere la velocità che volevo. Peccato perché mi sentivo bene, era tutto regolare. Si è tratta di una buona discesa ma non ottima. Ho un po' di male alla gamba sinistra da Garmisch, ho dovuto lavorare tanto sotto questo punto di vista ma con la terapia sono riuscito a levarmelo quasi completamente, anche se mi ha messo un po' di insicurezza nei giorni scorsi, ma oggi non mi ha dato tanto fastidio. Il podio non è sorpresa per me, i primi quattro classificati sono i più forti, davanti sono arrivati i migliori non solo di oggi ma di tutta la stagione".

Christof Innerhofer: "Quando ho visto il tempo finale non ci credevo, perché nei giorni scorsi un po' di tempi veloci li avevo fatti. Mi sembrava di avere fatto solamente un paio di piccolissimi errori che non facevano perdere troppo tempo. L'importante era spingere le curve che erano da spingere, tuttavia ho sentito che la velocità non era quella dei gironi precedenti e gli sci non mi spingevano fuori dalle curve come in passato. Guardando i tempi, dal mio pettorale 18 in avanti sono stato il più veloce, ma ho visto che le condizioni stavano cambiando e non c'erano più possibilità di fare un bel risultato".

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.