Klingenthal, respinto ricorso dell'Austria. Bardal: "Ho deciso dopo aver sentito gli austriaci"

Klingenthal, respinto ricorso dell'Austria. Bardal: 'Ho deciso dopo aver sentito gli austriaci'
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Klingenthal, respinto ricorso dell'Austria. Bardal: "Ho deciso dopo aver sentito gli austriaci"

La gara di Klingenthal non può non essere definita una farsa. La clamorosa rinuncia di Gregor Schlierenzauer e Anders Bardal, ovvero le icone del movimento austriaco e di quello norvegese, per condizioni troppo insicure dice tutto su quanto avvenuto domenica 24 novembre in Sassonia.

Con il passare delle ore sono emersi ulteriori dettagli riguardo quanto avvenuto. Si è scoperto che l'Austria ha inoltrato una protesta formale contro la validità del risultato della competizione, disputata su una sola serie.

La Fis ha respinto la suddetta protesta affermando che le condizioni consentivano di saltare. Il capo-allenatore della squadra austriaca Alexander Pointner ha dichiarato "non mi aspettavo niente di diverso, la protesta era un atto dovuto. Il fatto di non aver disputato una seconda serie è una mancanza di rispetto nei confronti degli atleti. L'impressione è che ormai tutto sia subordinato allo spettacolo".

Effettivamente non si può dare torto a Pointner. Ieri è sembrata chiara la volontà della Fis di avere un risultato a ogni costo, indipendentemente dalla regolarità dello stesso. Non a caso Severin Freund e Kamil Stoch, i due in lista di partenza subito prima di Schlierenzauer e Bardal, si sono trovati a saltare in condizioni completamente differenti rispetto a chi li aveva preceduti e non neppure avuto la possibilità di essere competitivi. Lo stesso vale per tanti altri atleti di vertice, quali Jaka Hvala

Gregor Schlierenzauer a caldo aveva detto:"Se il vento soffia a 8 metri al secondo, la situazione è molto pericolosa. Credo sia palese il fatto che il valore sportivo di questa competizione non sia tra i più alti". Il ventitreenne di Innsbruck ha rinunciato di sua spontanea volontà al salto dopo averne parlato al telefono con Pointner.

Anche Bardal ha dichiarato di avere ascoltato la conversazione tra i due spiegando che "non ero tranquillo di mio, le condizioni mi parevano pericolose. L'idea di non saltare però non mi ha sfiorato fino a quando non ho sentito la telefonata tra Gregor e Pointner. A quel punto ho iniziato ad avere sensazioni negative e ho fatto la mia scelta. So che in Norvegia qualcuno mi ha criticato, ma non sono in forma e ho bisogno di fiducia per saltare in condizioni difficili".

Alexander Stöckl, capo allenatore del team scandinavo, ha supportato la scelta dell'atleta dichiarando che a suo modo di vedere "La rinuncia di Anders ha richiesto più coraggio di quanto ne avrebbe avuto bisogno di saltare".

Tra giovedì e sabato si gareggerà a Kuusamo in Finlandia, impianto dove storicamente il vento incide parecchio sulle competizioni. Di sicuro non si arriva all'appuntamento finlandese con un clima rilassato tra la Fis e alcune federazioni nazionali, Austria su tutte. 

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