Da un lato la festa di Vlhova ("emozioni enormi"), dall'altro una mazzata per Shiffrin. "Devo riflettere"

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Sci Alpinopechino 2022

Da un lato la festa di Vlhova ("emozioni enormi"), dall'altro una mazzata per Shiffrin. "Devo riflettere"

Le attese protagoniste dello slalom olimpico hanno vissuto una gara pazza: Petra dall'ottavo posto ad un primo oro che sembrava ormai perso, Mikaela fuori subito come in gigante e con tanti dubbi legati a super-g e combinata.

Hanno dominato un intero quadriennio, ma si è rischiato che nessuna delle due conquistasse il titolo più importante.

Petra Vlhova, in maniera quasi rocambolesca ma anche con una seconda manche da grande campionessa, alla fine ce l'ha fatta a conquistare quell'oro olimpico in slalom che, vedendo la sua strepitosa stagione, è il giusto coronamento ad una carriera (e parliamo di un'atleta di appena 26 anni!) che già contava su coppe di specialità, coppa assoluta e oro mondiale in gigante. Per la grande rivale Mikaela Shiffrin, che quella medaglia la vinse 8 anni fa a Sochi, è invece tutto finito alla quarta porta della 1^ manche.

Vlhova è stata bravissima a sfruttare al massimo una situazione complicatissima, non solo per l'ottavo posto a 72 centesimi da Lena Duerr dopo la prima manche, ma anche perchè su questa neve così particolare non si è davvero mai adattata. Eppure è bastata quella seconda, tracciata dal suo tecnico Mauro Pini con la giusta dose di difficoltà e cambi di ritmo che hanno messo in difficoltà Duerr e Gisin in primis (mentre Sara Hector aveva fatto tutto benissimo e... ha regalato un bis d'oro). “Sono troppo felice, non posso credere di essere diventata campionessa olimpica – ha dichiarato la detentrice della sfera di cristallo a Eurosport – Nella 1^ manche non ho sciato bene, ero arrabbiata e ho cercato di dare quello che potevo (che non era il suo massimo visto in stagione, questo è certo) nella seconda.

E' bastato per vincere, sono emozioni enormi difficili da descrivere, ma sento di dover ringraziare il mio staff che ha continuato ad avere fiducia anche a metà gara. La pressione c'era, d'altronde sono l'unica rappresentante del mio paese e sono consapevole di aver fatto la storia (prima slovacca medagliata olimpica nello sci alpino), ma con le persone giuste al tuo fianco puoi fare qualsiasi cosa”.

La gara di Mikaela Shiffrin, come detto, è durata invece un lampo e in due gare, ricordando il gigante, la fuoriclasse statunitense ha sostanzialmente messo assieme 11 porte. Assurdo, ma evidentemente l'adattamento a questa condizione di neve e, pensando allo slalom odierno, anche il condizionamento di quanto successo due giorni fa, ha fatto sì che le prime due chances di medaglia svanissero in questo modo. “Inizialmente ci sono rimasta malissimo, è naturale, ora va un po' meglio – aveva raccontato Shiffrin a Eurosport prima della 2^ manche delle colleghe – Non so cosa pensare, devo cercare di capire cosa sia successo. Mi sento di dire che oggi avevo la mentalità e l'approccio per fare bene, ma è andata in questo modo e bisogna riflettere sui motivi”.

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