Anterselva diventerà la prima località a ospitare 6 edizioni dei Mondiali?

Non è ancora chiaro il completo campo delle avversarie, ma di sicuro concorreranno per ottere l'evento anche Oberhof (Germania) e Pokljuka (Slovenia). Potrebbe inoltre aggiungersi Nove Mesto na Morave (Repubblica Ceca), mentre non è escluso si possa presentare anche la Russia.

Qualunque sia il futuro, andiamo a vedere quali sono stati gli accadimenti più significativi delle cinque manifestazioni tenutesi in Alto Adige, le prime tre delle quali riservate esclusivamente agli uomini.

Nel 1975 si verifica un evento epocale che rappresenta ancora oggi un unicum nella storia del biathlon. Il 16 febbraio Henrik Flöjt, Simo Halonen, Juhani Suutarinen e Heikki Ikola portano la staffetta finlandese alla conquista dell'oro iridato.

Il quartetto nordico riesce a interrompere una serie di 7 successi consecutivi dell'Unione Sovietica tra Mondiali e Olimpiadi regalando alla Finlandia una medaglia del metallo più pregiato in un main event per la prima volta in assoluto.

Sarà anche l'ultima poichè il movimento sinivalkoinen non ha più primeggiato nei 41 anni successivi. Anzi, considerando il derelitto stato in cui versa il biathlon finlandese al maschile, viene da chiedersi quando (e se) l'evento verrà replicato.

Nel 1976 il Mondiale è composto da una sola gara. Si tratta della sprint, all'epoca non ancora inserita nel programma olimpico.

La competizione è molto significativa perché il biathlon decide di inaugurare la politica di organizzare prove iridate nello stesso inverno dei Giochi olimpici, ma slegate da essi, per i format non ancora presenti nello schedule a Cinque cerchi.

L'evento si verificherà anche per la gara a pattuglie (1992, 1994, 1998), per l'inseguimento (1998), per la mass start (2002) e successivamente per la staffetta mista (2010).

Per la cronaca il 31 gennaio 1976, poco prima dell'inizio dei Giochi di Innsbruck, la medaglia d'oro iridata della sprint viene vinta dal vulcanico sovietico Aleksander Tikhonov davanti ai connazionali Aleksander Elizarov e Nikolay Kruglov Sr.

L'edizione del 1983 chiude idealmente un'epoca. Il 23 febbraio Frank Ullrich si impone nell'individuale conquistando il quinto titolo mondiale e la vittoria numero 17 della sua carriera (quando ogni stagione di Coppa del Mondo contava la metà delle prove odierne).

Quella sarà anche l'ultima affermazione del fenomenale tedesco dell'Est. Infatti nello sci di fondo e nel biathlon sta andando in scena la rivoluzione rappresentata dal nuovo passo pattinato, ben più redditizio di quello utilizzato fino a quel momento (oggi conosciuto come tecnica classica).

Quando lo skating prende il sopravvento, Ullrich - uno dei più grandi biathleti di tutti i tempi - non saprà mantenere la propria supremazia e non salirà mai più sul gradino più del podio, calcato per l'ultima volta proprio in Alto Adige.

Al contrario l'edizione 1995 rappresenta idealmente il principio di una fase storica poiché quei Mondiali sanciscono definitivamente l'ingresso della Francia nel novero delle superpotenze del biathlon.

Prima di allora il movimento transalpino non aveva mai conquistato un successo iridato. Un digiuno spezzato con un'autentica abbuffata poiché 21 anni fa i francesi fanno proprie tre medaglie d'oro individuali su quattro a disposizione!

In campo maschile Patrice Bailly-Salins primeggia nella sprint, che fra le donne viene vinta da Anne Briand. Inoltre Corinne Niogret si impone nell'individuale. Da quel momento la Francia non ha più smesso di vincere, producendo a ritmo continuo atleti di altissimo livello e autentici fuoriclasse.

Proprio uno di essi annuncia, a sorpresa, la fine della propria splendida carriera nell'edizione 2007 che coincide con l'esplosione della supernova Magdalena Neuner.

Partiamo però da Raphael Poirée. Il 6 febbraio 2007 si risolleva da un periodo difficile e conquista la medaglia d'oro nella 20 km, gara al cui termine dichiara che, da lì a poche settimane, appenderà sci e carabina al chiodo.

L'annuncio è un fulmine a ciel sereno sia per la giovane età (32 anni) sia perché non ha mai primeggiato ai Giochi olimpici. Appariva scontato proseguisse fino al 2010 per tentare l'ultimo assalto al trono a Cinque cerchi, invece il transalpino spiazza tutti e si ritira all'apice delle sue forze.

Quei Mondiali del 2007 però vengono ricordati soprattutto per l'avvento di Neuner. La tedesca, pochi giorni prima di compiere 20 anni, conquista due medaglie d'oro (sprint e inseguimento) per poi aggiungere al palmares anche una terza, quella della staffetta.

È l'inizio di un ciclone che travolgerà per un lustro il biathlon femminile, il quale ha vissuto proprio in quegli anni il suo momento di massimo splendore.

Insomma, qualunque sia il momento storico ogni Mondiale ad Anterselva ha regalato un evento unico e speciale. Sarà così anche in un'eventuale edizione 2020?