Brignone, che rabbia: "Dovevo appoggiarmi e non l'ho fatto". Goggia sorride a metà: "Non mi accontento"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Brignone, che rabbia: "Dovevo appoggiarmi e non l'ho fatto". Goggia sorride a metà: "Non mi accontento"

Le reazioni azzurre alla prima manche di un gigante sinora amarissimo a Kranjska Gora, in particolare per l'uscita della leader di specialità, con Bassino di nuovo lontana dalla qualificazione e che non parla nel parterre. Cinque i pass staccati, buonissima la prova di Della Mea in top 20.

Sara Hector là davanti che domina, Federica Brignone che esce a metà pista ed ecco che nel giro di pochi minuti il gigante di Kranjska Gora potrebbe di nuovo ribaltare le gerarchie di una Coppa del Mondo di gigante che vede la valdostana in testa con 4 pt sulla stella della Svezia e campionessa olimpica, che pare lanciata verso la seconda vittoria sulla “Podkoren 3” (dopo quella del 2022) avendo fatto davvero il vuoto in ottica 2^ manche, al via dalle ore 12.30.

Fede è out, per la seconda volta in stagione dopo Killington (ed è uno “zero” che può pesare anche per la generale), ed è furiosa ai microfoni di Rai Sport. “Sono molto arrabbiata perché in queste condizioni so benissimo che prima ti devi appoggiare e poi girare – l’analisi della fuoriclasse di La Salle - Devi muoverti veloce ed essere aggressivo, io sono scivolata già dalla quinta porta e anziché aggredire, ho iniziato a difendermi e sciare sulle uova.

C’erano ancora 2-3 porte con la placca e sono scivolata via”.

Sui mancati recuperi di Mont-Tremblant (anche se si proverà a salvare almeno un gigante), Brignone è chiara: “Sì, mi fa arrabbiare perché il calendario è fatto in un modo, per avere più o meno equità tra le discipline e non riuscire a recuperarli è una roba brutta. Slalom domani? Mi viene da dire vado a casa e chiudo gli sci nell’armadio per sempre”.

Sofia Goggia è stata la miglior azzurra, 12esima a 2”09 da Hector e con alcuni parziali molto buoni, pur sbagliando il primo dosso chiave. E la bergamasca non si accontenta: “Per come sto sciando in allenamento, dove sono più sciolta e sui piedi, non mi accontento anche se oggi ho avuto difficoltà a capire questo fondo, che alterna grip a lastroni. L’ho subito e girava anche tanto come tracciato, la posizione comunque non è male e tutto è possibile nello sci”.

Sono cinque le azzurre qualificate, ma tra di esse, oltre a Collomb e Platino fuori per poco, non c’è Bassino che è rotolata sino al 42° posto, con un ritardo di 3”94 e la stessa sensazione di Killington (ma anche Jasna un anno fa), ovvero che sul ghiaccio la cuneese non riesca più a ritrovarsi. Marta ha lasciato il parterre senza rilasciare dichiarazioni ed è chiaro che, dopo aver visto la luce con il 7° posto di Semmering, ora i problemi riemergano nella “sua” specialità.

“Ho un po’ di rammarico perchè avrei potuto fare qualcosina in più – ha detto invece Asja Zenere, sempre al microfono di Simone Benzoni, dopo aver firmato il 22° crono dietro a Della Mea, gran 19esima, e davanti a Melesi (26^) e Ghisalberti (30^) - Nel dopo curva avevo la sensazione di scivolare, ma ora speriamo di fare bene la seconda”.

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