Lara, ora puoi festeggiare: otto anni dopo, una coppa da fuoriclasse. "Oggi era difficile... non rischiare"

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Lara, ora puoi festeggiare: otto anni dopo, una coppa da fuoriclasse. "Oggi era difficile... non rischiare"

Che stagione da parte di Lara Gut-Behrami, capace con due gare d'anticipo di portare a casa la sua seconda sfera di cristallo assoluta, abbinata alla prima della carriera in gigante. Le sue parole nel post gara di Saalbach, e non è finita qui visto che è vicinissima pure ai trofei di super-g e discesa.

Otto vittorie, quattro in gigante come mai prima, cominciando dall'uno-due di Soelden e Killington, passando nel cuore dell'inverno dall'accoppiata cruciale tra Kronplatz e Soldeu per scappare nei confronti di Brignone, prima della “difesa” finale e quei 21 punti che sono bastati per respingere l'assalto della valdostana.

Lara Gut-Behrami conquista la sua prima Coppa del Mondo di gigante, ma nel giorno del trofeo che rimaneva ancora in bilico, diventa aritmetica anche la seconda sfera di cristallo assoluta della meravigliosa carriera di una campionessa leggendaria come la ticinese.

A quasi 33 anni, otto dopo la prima volta di quell'annata 2015/16, seguita dal grave infortunio in quella successiva, quando viaggiava alla ricerca del bis, in occasione dei Mondiali di casa a St. Moritz, Lara è di nuovo in cima e non è certo finita qui, perchè potrebbe diventare la prima donna a mettere in bacheca nello stesso inverno le coppe dal gigante alla discesa, passando per il “suo” super-g (sarebbe il quinto trofeo nella sua specialità preferita), oltre appunto alla generale.

Tra venerdì e sabato prossimo, a Saalbach si giocherà le sfere di cristallo nel settore velocità, con un bel margine sulle prime inseguitrici. Oggi Gut-Behrami ha “sporcato” la sua straordinaria media stagionale in gigante, dove nei dieci precedenti aveva chiuso sempre in top 6, piazzandosi decima. Poco male, come ha ben spiegato ai microfoni di Rai Sport la stessa campionessa di Comano, oggi contava solo arrivare in zona punti e sin dalla prima manche il focus era incentrato su quello. “E' stata lunga, sono contentissima di essere riuscita a portare a casa la coppa – le prime parole di Lara nell'intervista con Simone Benzoni al parterre di Saalbach, dopo l'abbraccio coi genitori – Non è stato facile e non siamo abituate a... non andare al 100%, oggi infatti in partenza mi sono resa conto di dovere sciare in maniera intelligente, senza prendere rischi su una neve così scivolosa, che io fatico ad interpretare.

E' stato quindi diverso pensare a non fare danni, quello l'aspetto più complicato. La mia miglior stagione in carriera? Non lo so, ma sicuramente la più costante e sono fiera del livello tenuto, un po' di anni fa era impensabile poter essere qui in due, io e Federica, a rendere in questo modo.

Ho cercato personalmente di gestire tutto e giocare le mie carte, conoscendo i miei limiti. Sono fiera di questo”.

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.