Le lacrime di Mikaela Shiffrin nella notte più difficile: "Vittoria speciale sulla pista dei sogni"

Era la notte più difficile, a maggior ragione dopo il quinto tempo, seppur a soli 42 centesimi dalla vetta, di una prima manche un po' sottotono.

La sensazione era che l'inforcata di Kranjska Gora (quando si trovava virtualmente al comando dello slalom sulla Podkoren), che si aggiungeva al 7° posto in gigante e ad una vittoria che ancora mancava dopo lo stop per Covid alla vigilia di Lienz, avesse tolto sicurezza anche ad una campionessa formidabile come Mikaela Shiffrin.

Poi la manche decisiva sulla Planai, nella grande notte di Schladming, ha cambiato tutto: per la seconda volta in sette slalom stagionali Petra Vlhova è stata battuta, anche se la slovacca intanto può festeggiare la Coppa del Mondo di disciplina con due gare d'anticipo, e respinta pure nella classifica generale che la vede a 55 punti da Mikaela. Si vocifera che Shiffrin possa saltare gran parte delle gare prima delle Olimpiadi, anche lo stesso week-end di velocità a Cortina al quale difficilmente ha rinunciato nelle scorse stagioni, considerato il suo feeling con l'Olympia delle Tofane, e questo aprirebbe un portone anche a Sofia Goggia nella lotta al “coppone”.

Di questo però Shiffrin non parla, ma ci sono solo lacrime nelle prime interviste post gara, con tanta emozione da parte di un fenomeno assoluto che, in particolare dalla scomparsa di papà Jeff avvenuta quasi due anni fa, sta vivendo una seconda carriera differente sotto molti punti di vista. Da stasera, in ogni caso, la 26enne nativa del Colorado è l'atleta, settore femminile o maschile non fa differenza, con più successi in CdM in una singola disciplina, primato che condivideva con Ingemar Stenmark a quota 46 gemme, per lei in slalom e per lo svedese in gigante. “E' un privilegio già solo gareggiare su questa pista – ha spiegato Mikaela, che a Schladming vinse il primo dei suoi quattro titoli mondiali consecutivi in slalom, seppur solo su una parte della Planai – Abbiamo avuto l'opportunità di un contesto unico e volevo fare qualcosa di grande in un luogo iconico. E' una vittoria speciale”.