Stuhec e Lie, rinascite cortinesi: che storie dietro al trionfo della slovena e al 2° posto della norvegese

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Stuhec e Lie, rinascite cortinesi: che storie dietro al trionfo della slovena e al 2° posto della norvegese

La discesa bis sull'Olympia delle Tofane, seppur "mutilata" e poco sopra il minuto di gara, riporta al vertice due atlete speciali. La slovena, ora a 108 pt da Goggia nella classifica di specialità: "Ero ad un passo dal ritiro, mi sono fidata dei sentimenti che avevo nel cuore e ho combattuto per cambiare le cose".

Una campionessa e una giovane stella ritrovate, oltre alla solita, infallibile Elena Curtoni che ha colto la terza top 3 stagionale (e l'undicesima in carriera).

E' un podio, quello della seconda discesa consecutiva di Cortina d'Ampezzo, con tante storie al suo interno, a partire da quella di Ilka Stuhec. Il decimo timbro in Coppa del Mondo della bi campionessa iridata nella disciplina regina, lei che firmò il back to back tra Sankt Moritz 2017 e Are 2019 (nel mezzo ci fu l'infortunio al crociato che le costò i Giochi Olimpici di PyeongChang), arriva oltre quattro anni dopo gli ultimi due nel massimo circuito, ottenuti nell'arco di 24 ore (il 18 e 19 dicembre 2018) sulla Saslong, nei recuperi gardenesi di quella stagione che poi vide Ilka ripetere il capolavoro mondiale a febbraio in Svezia.

Attenzione, parlando proprio di campionati del mondo di Méribel, a quanto abbiamo visto non solo oggi sull'Olympia delle Tofane, ma in generale da inizio stagione da parte di una fuoriclasse della specialità, al terzo podio in poche settimane; a Cortina, Stuhec vinse in super-g nel 2017, ma la perla di questa mattina ha tutt'altro sapore, dopo quasi quattro anni infernali, da quella caduta devastante di Crans-Montana 2019, pochi giorni dopo l'oro di Are. “Ho continuato a crederci e mi sono fidata dei sentimenti che avevo nel cuore – le parole di Ilka alla FIS per spiegare che, prima di scegliere come ultima opzione il cambio di materiali, sposando il progetto Kaestle come Ester Ledecka (che sarà davvero curioso vedere in gara con quegli sci...), il ritiro era stato ad un passo – Ho combattuto per cambiare le cose, ora mi sto divertendo di nuovo e quando vinci, ovviamente, lo è ancora di più”.

Stuhec si trova a “soli” 108 punti da Goggia nella graduatoria di specialità, con tre prove ancora in calendario, mentre il secondo posto odierno, a 26 centesimi dalla slovena, conquistato da Kajsa Vickhoff Lie ha un significato che, per gli ultimi 23 mesi della giovane norvegese, vale esattamente quanto una vittoria.

Due anni fa, la classe '98 scandinava era seconda in super-g a Garmisch, poi il dramma di fine febbraio, nel super-g di Passo San Pellegrino, per il debutto de “La VolatA” in Coppa del Mondo: gamba sinistra distrutta, con la frattura di tibia e perone e tanti problemi a seguire, con più interventi e oltre un anno e mezzo di stop. Il talento non è mai stato in discussione, oggi il primo podio in discesa certifica una rinascita che la stessa compagna di squadra Ragnhild Mowinckel, proprio colei che ha perso il podio (assieme a Gut-Behrami) per un centesimo dopo la discesa di Kajsa, ha festeggiato come un successo personale dimostrando, ancora una volta, una sportività fuori dal comune. “Non posso crederci”, ha esclamato la 24enne norge. Non servono altre parole, è solo un'emozione da vivere sino in fondo.

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