Venier ringrazia lo skiman: "Avevo materiali super". Gut-Behrami, mai banale: "La pista non c'entra con le cadute"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Venier ringrazia lo skiman: "Avevo materiali super". Gut-Behrami, mai banale: "La pista non c'entra con le cadute"

L'austriaca al secondo centro della carriera con la discesa perfetta sull'Olympia delle Tofane, specialmente nella seconda parte dove ha rifilato un secondo alla ticinese, seconda e che analizza quanto accaduto con le cadute. Ager e Grenier, che giornata per loro...

Un podio a cinque, con tre atlete sul terzo gradino che hanno condiviso Sofia Goggia, Christina Ager (a 28 anni mai così in alto in CdM) e una straordinaria Valérie Grenier, tornata a fare sul serio nella velocità e oggi capace di un risultato clamoroso.

Davanti a loro, Stephanie Venier e Lara Gut-behrami hanno fatto una bella differenza su tutte nella prima delle due discese in programma a Cortina d'Ampezzo. L'austriaca, già seconda a Zauchensee ad appena un decimo da Goggia, si è regalata a 5 anni dal trionfo di Garmisch (sempre in discesa) una gioia immensa, che ha commentato ai microfoni di Rai Sport spiegando di aver avuto anche materiali straordinari per fare tutta quella differenza nel finale.

Dalla Grande Curva all'arrivo, in pratica, Stephanie ha guadagnato oltre un secondo su Lara, che per la verità ha lasciato parecchio anche rispetto ad altre rivali. “Avevo sci super, di certo è stato fatto un grande lavoro – le parole di Venier – Io ho fatto una buona gara, sono felicissima e in forma, già a Zauchensee le cose erano andate bene. E speriamo di continuare così sabato...”.

Lara Gut-behrami, che ha “rischiato” di vincere la quarta gara stagionale e in tre discipline differenti, a Cortina si trova sempre a meraviglia, tanto da aver già vinto tre volte qui (una in discesa e due in super-g). La fuoriclasse di Comano, intercettata dal collega Simone Benzoni in diretta su Rai Sport, ha voluto parlare con la consueta franchezza del tema infortuni e pericolosità in generale del circo bianco, visto che il numero di incidenti è molto elevato. “Sta diventando una costante, ma non credo dipenda dalla pista oggi – le parole di Gut-Behrami – C'è talmente tanta ansia di dover fare tutto ad ogni metro in maniera perfetta, che si dimentica tutto il resto.

Ho la sensazione che manchi un sacco l'adattamento, anche se le nevi cambiano. C'è tanta attenzione ad altre cose che non sono lo sci, come vedere gli allenamenti delle altre e pensare di rimanere indietro, senza darsi il tempo di recuperare. Quando scendi a 130 km/h rischi, c'è poco da fare, e bisogna essere lucidi”.

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