De Aliprandini, è buio pesto nell'Italgigante che soffre. Della Vite unico a salvarsi sulla Gran Risa bis

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

De Aliprandini, è buio pesto nell'Italgigante che soffre. Della Vite unico a salvarsi sulla Gran Risa bis

Con l'uscita del vice campione del mondo nella prima manche del secondo gigante in Alta Badia, solo il bergamasco (20esimo) e Borsotti (27esimo) si qualificano. Odermatt: "Prova super, è cambiata la testa rispetto a ieri".

Una nazionale di gigante che soffre, proprio nella gara tempio, quella dove l'Italia, anche nei momenti più difficili, è sempre rinata.

Tutt'altra storia rispetto ad un anno fa sulla Gran Risa per Luca De Aliprandini, il cui momento difficile prosegue, con la terza uscita in quattro gare di stagione: “Domani spingerò un po' di più”, aveva detto il trentino dopo il 18° posto di gara-1, servito per ritrovare quella fiducia smarrita con i ko di Soelden e Val d'Isère.

Proprio come in Austria e in Francia, una ventina di secondi della prima manche e Luca è finito fuori, rischiando ancora di dover salutare anche il secondo gruppo di partenza, fattore che ha già inciso in questo doppio appuntamento in Alta Badia, visto che uscire dal cancelletto con il n° 14 ieri e il 13 oggi, con queste condizioni della Gran Risa è già stato un handicap, al di là della difficoltà attuale del vice campione del mondo.

Saranno così due gli azzurri al via della 2^ manche (come ieri): Filippo Della Vite, ancora il migliore col 20° crono e un errore importante, ma la possibilità di centrare la top 15 per la seconda volta in carriera. Mezzo secondo da recuperare su quella zona di classifica, nella run al via dalle ore 13.30 che vedrà Giovanni Borsotti, 27° a 4”45 da Odermatt, poter sfruttare una pista quasi intonsa.

Proprio il leader del gigante bis, Marco Odermatt, ha spiegato ai microfoni di Rai Sport cosa è cambiato rispetto alla prima manche di 24 ore fa: “E' stata una discesa super, mi sono sentito benissimo ma è cambiato qualcosa solo nella... testa – le parole dell'asso elvetico al microfono di Ettore Giovannelli – Avevo più fiducia e sono riuscito ad interpretare bene la manche, ora pensiamo alla seconda”.

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