E' una Svizzera leggendaria a Wengen, Odermatt signore del Lauberhorn: "Ho sentito il pubblico esultare per Franjo e..."

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E' una Svizzera leggendaria a Wengen, Odermatt signore del Lauberhorn: "Ho sentito il pubblico esultare per Franjo e..."

Con la quarta doppietta in altrettante discese di coppa, lo squadrone rossocrociato sta scrivendo la storia: "Odi" racconta un particolare curioso legato a von Allmen, sceso appena prima di lui e di nuovo secondo ma a tutti gli effetti nuovo fenomeno della velocità. Austria a pezzi (il migliore Striedinger, 17°) con tanta preoccupazione per Kriechmayr. Coach Pfeifer: "Con il dolore al ginocchio destro la prima cosa che ha chiesto era il suo tempo".

Un team che sta scrivendo pagine di storia dello sci maschile, anche se pure a livello femminile il trend non è certo di basso livello, con i trionfi di Camille Rast (e le doppiette con Holdener) anche se mancano ancora le vittorie di Lara Gut-Behrami.

La Svizzera sta dominando in lungo e in largo specialmente nel settore velocità e oggi a Wengen, nella gara alla quale tenevano maggiormente, i fenomeni rossocrociati non hanno tradito, con Marco Odermatt ad aprire il poker di “uno-due” in stagione nella disciplina regina su altrettante discese, con il leader di Coppa del Mondo che si è preso la sua seconda dopo la Val Gardena, mentre Murisier ha vinto a sorpresa a Beaver Creek e ha stupito tutti allo stesso modo Alexis Monney a Bormio.

Dalla Saslong alla Stelvio, arrivando sino al Lauberhorn, la piazza d’onore è sempre stata di Franjo Von Allmen ma, “Odi” a parte visto che parliamo del campionissimo di questa era, è il ragazzo classe 2001 il fenomeno emerso prepotentemente in questa stagione (dando segnali già molto chiari nel 2023/24).

Da una parte il trionfo totale degli elvetici, dall’altra i “cugini” austriaci che, proprio a pochi giorni dall’appuntamento per eccellenza dello sci mondiale, a casa loro con la Streif all’orizzonte, vivono un autentico dramma sportivo e non hanno ancora ottenuto una vittoria in stagione nel settore maschile. Il migliore del Wunderteam oggi è stato “Oti” Striedinger, 17esimo, e soprattutto c’è grandissima preoccupazione legata a Vincent Kriechmayr, caduto alla Ziel-S e dolorante al ginocchio destro. Coach Marko Pfeifer ha raccontato che, pur spaventato e preoccupato dal danno rimediato, il bi campione del mondo di Cortina 2021 ha chiesto come prima cosa quale fosse il suo tempo nel momento in cui era all’attacco delle ultime tre curve del Lauberhorn.

A proposito di Kitz, a re Odermatt non resta che conquistare la vittoria nella discesa-mito (dopo le beffe del 2024 alle spalle di Sarrazin, assente come Kilde e quasi certamente lo stesso Kriechmayr), che ha dichiarato essere un suo obiettivo praticamente in cima alla lista, per chiudere il cerchio. “Prima del sorteggio dei pettorali pensavo che a Wengen non avresti voluto il 13 – ha raccontato nel post gara a SRF Sport, riferendosi al fatto che i numeri bassi, storicamente, hanno un vantaggio sul Lauberhorn - Ma le cose sono cambiate con le condizioni che abbiamo trovato (parzialmente, visto che dal 15 in poi fare i tempi è stato difficilissimo, a parte per un superlativo Roesti, 8° con il 37, ndr) e 15 secondi prima della partenza, ho sentito il pubblico esultare e ho capito che Franjo era in testa e che qualcosa era ancora possibile fare.

Questo ti dà fiducia e, in generale, nella nostra squadra in questo momento funziona tutto, il clima è ottimo anche con staff e allenatori, ma devi essere anche fortunato e rimanere in salute”.

Franjo Von Allmen, che ieri in super-g ha conquistato la sua prima vittoria in CdM, non sta nella pelle: “Il momento in cui tagli il traguardo con il miglior tempo e vedi tutte le bandiere svizzere, a Wengen, è incredibile – le parole del 23enne rossocrociato a SRF Sport – Quando esci dal cancelletto di partenza, senti per un attimo l’atmosfera ma poi non pensi a nulla di tutto questo scendendo, ma all’arrivo è qualcosa di unico. Dopo aver vinto il super-g non è stato così facile ritrovare la concentrazione, ma sapevo di non dover più dimostrare nulla a nessuno”.

Miha Hrobat, al secondo podio dopo il 3° di Beaver Creek, ha preceduto di 12 centesimi Dominik Paris e sta confermando un rendimento di altissimo livello nella stagione del suo primo vero impatto nel circo bianco: “Ho avuto un buon feeling da subito – ha svelato a Rai Sport, intervistato dall’inviato Ettore Giovannelli, il gigante sloveno – Mi ero reso conto con il pettorale 1 che era stata una gara ok, sentivo la velocità e il tempo (con il record di Ghedina già abbattuto di oltre un secondo in quel momento) mi ha lasciato sotto shock”.

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