E' vigilia di Streif, si parte con il super-g e Casse è pronto: "Non mi nascondo in prova, ma sono veloce"

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Giovanni Maria Pizzato

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

E' vigilia di Streif, si parte con il super-g e Casse è pronto: "Non mi nascondo in prova, ma sono veloce"

A Kitzbuehel è ormai tutto pronto per le gare dell'anno: venerdì (ore 11.30) saranno nove gli azzurri in pista, con il piemontese che punta al vertice. Schieder: "Danno temperature in rialzo, ma qui sanno gestire la situazione. Il ginocchio? Sotto controllo".

Ecco la Streif, anche se tutti attendono la discesa di sabato e il ritorno di super-g nel tempio di Kitzbuehel, venerdì con partenza prevista alle ore 11.30 (estrazione dei pettorali oggi al meeting dei capitani, dalle ore 17.00), viene da qualcuno visto come una sorta di antipasto.

Le ambizioni dell’Italjet sono importanti, a partire da quelle di Mattia Casse, ieri il più veloce in prova e che, avendo vinto sulla Saslong e sfiorato il podio in altre occasioni, chiudendo poi 6° l’ultima gara di Wengen, è pure in corsa per il podio nella graduatoria di specialità. Oltre al piemontese, domani gli azzurri al cancelletto saranno Dominik Paris, che sul Lauberhorn ha dimostrato di essersi ritrovato e può puntare in alto anche in super-g (che ha pure vinto a Kitz), Florian Schieder, Giovanni Franzoni, Christof Innerhofer, Nicolò Molteni, Benjamin Alliod, Marco Abbruzzese e Matteo Franzoso.

“Io sono fatto così, non mi nascondo in prova – ha spiegato a fisi.org lo stesso Casse, riferendosi al gran training di mercoledì - Faccio la mia run e se sono più veloce o meno, è qualcosa in più. La Streif è sempre la pista più esigente: ci vuole tecnica, ma ci sono anche tratti di scorrimento. C’è un po’ più grip rispetto al solito e quindi si riesce a sciare meglio. L’entrata nella stradina è un po’ più lenta del solito e credo che ne guadagni lo spettacolo.

Il mio rendimento attuale arriva da lontano: sono tre-quattro anni che ho continuità di risultati, nel lavoro, negli allenamenti. C’è tantissimo dietro. Io ho messo mattone dopo mattone, e non è finita qui: perché si può vincere una gara, ma non è detto che si vinca quella dopo. Nei sogni e nei desideri, la mia scaletta personale vede al primo posto le Olimpiadi, poi la Streif e poi tutto il resto”.

“La prima prova è stata più per vedere la pista - ha detto invece Florian Schieder - Ieri invece ho spinto un po’ di più, ho fatto qualche errore, ma vediamo cosa salta fuori sabato. Nella prima prova sembrava esserci più grip, nella seconda invece c’era già più ghiaccio: quello che succederà sabato dipende molto dal meteo. Danno molto caldo, ma penso che qui siano in grado di mettere la pista in ordine per le gare.

Il mio ginocchio non è perfetto, ma riesco gestirlo al meglio e penso di essere pronto per la gara. A me piacciono le classiche: Wengen, Kitzbuehel. Forse è la gente, il tifo. Io non vedo l’ora di essere in partenza sabato. Sentivo la frase di Franz Klammer: “non sei un vero discesista, se non hai vinto sulla Streif”. Cercherò di metterlo in pratica”, ha sottolineato il nativo di Castelrotto, due volte secondo nella discesa tempio.

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