La solita festa elvetica anche ai piedi della Streif (ma che grande Haaser). Odermatt: "Ora voglio la discesa"

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La solita festa elvetica anche ai piedi della Streif (ma che grande Haaser). Odermatt: "Ora voglio la discesa"

Il quinto super-g di Coppa del Mondo ha visto ancora lo squadrone svizzero dominare, con tre atleti ai primi quattro posti (e mille rimpianti per von Allmen). Parola al leader di specialità e della generale, per la prima volta vincente a Kitzbuehel.

Un’altra festa svizzera, a casa dei “cugini” austriaci, anzi proprio nel loro tempio.

A Kitzbuehel vincono ancora loro, seppur l’unica punta di alto livello rimasta al Wunderteam, o meglio rientrata proprio per questa gara dopo l’infortunio al ginocchio patito a metà dicembre in Val d’Isère, Raphael Haaser, abbia messo davvero paura a Marco Odermatt, arrivando a soli 11 centesimi nel giorno in cui il compagno Kriechmayr, primo inseguitore dell’asso elvetico nella graduatoria di super-g, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo la ricognizione, pur avendo tentato il miracolo di presentarsi in pista a sei giorni dall’infortunio di Wengen.

Non è stato un “Odi” spaziale, ma è bastato per il trionfo n° 44 in Coppa del Mondo, il 14° in super-g e settimo stagionale, con ipoteca su un’altra classifica visto che oggi mancava pure Moeller. Ed è la prima gemma del padrone del circo bianco nella località simbolo, anche se il grande obiettivo di Marco è la discesa sulla Streif, che andrà in scena sabato. “Sì, voglio vincere quella gara e l’ho sempre detto, ma è già incredibile ottenere un successo qui, il primo camoscio d’oro è già un grande passo avanti – ha detto Odermatt ai microfoni FIS – Credo che questo possa togliermi un po’ di pressione, il bilancio è già positivo se penso poi che questa gara aveva mille variabili

Non è stata perfetta, ma comunque un buon super-g da parte, anche se potevo sciare meglio la parte centrale: d’altronde, a maggior ragione qui, è la specialità dove non sbagliare nulla è molto difficile”.

Stefan Rogentin ha firmato un altro 3° posto per salire ancora sul podio dopo Wengen e può sorridere, mentre Franjo Von Allmen ha veramente buttato (ma è tutta esperienza, per lui era il primo super-g su questa pista) la possibilità del bis dopo il primo hurrà in carriera sul Lauberhorn, salvandosi con tanto coraggio nel voler rimanere dentro il tracciato, in uscita dall’Hausbergkante. Quarto posto per il fenomenale classe 2001, mentre la piazza d’onore, come detto, è andata a Raphael Haaser, per un Wunderteam che continua a non vincere nel settore maschile, ma ha ritrovato anche in chiave Mondiali di Saalbach uno specialista di altissimo livello.

“E’ stata una prova molto solida, specialmente nella parte bassa – ha analizzato il tirolese ai microfoni di Eurosport – Non posso che essere contento, per me è incredibile ottenere il podio a Kitz, abito a 45 minuti da qui e sono felicissimo di un rientro del genere, in una gara così complicata. Credo di aver gestito molto bene un po’ tutto”.

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