Odermatt sfata il tabù di Kitzbuehel, è suo il super-g con brivido e un Haaser eroico. Casse con qualche rimpianto

Mancava solo questa, anche se lui vuole più di tutte la discesa simbolo che andrà in scena domani.

Marco Odermatt si prende anche Kitzbuehel, firmando il quinto super-g stagionale con una gara se vogliamo non perfetta, ma di grande atteggiamento e qualità: d’altronde, risultare impeccabili sulla Streif, anche nella sua versione per questa specialità (che a Kitz non si vedeva da quattro anni), è complicatissimo e in ogni caso arriva il successo numero 44 in Coppa del Mondo, il 14esimo in super-g e il settimo stagionale, per il podio numero 80.

“Odi”, naturalmente sempre più leader della generale e pure di specialità (con le assenze di Kriechmayr e Moeller che gli erano incollati in classifica), è stato spaventoso nell’attacco alla Seidlalm in avvio, poi ha sporcato un po’ il passaggio al Larchenschuss e soprattutto l’uscita dall’Hausbergkante, che ha percorso però alla grande guadagnando lì quei centesimi che ha lasciato nello schuss conclusivo.

E’ bastato per resistere di 11 centesimi a Raphael Haaser, fantastico secondo al rientro dopo l’infortunio nel gigante in Val d’Isère, e l’austriaco (ma il Wunderteam resta a secco di successi in stagione a livello maschile) impedisce una tripletta rossocrociata, visto che al terzo posto c’è Stefan Rogentin, a 3 decimi dal compagno, e al quarto (+ 0”45) Franjo Von Allmen, che perde il possibile bis di Wengen sbagliando completamente proprio la diagonale conclusiva, salvandosi con un coraggio da leone per rimanere nel tracciato (ad oltre 120 km/h, ma con tanta velocità in meno rispetto ai rivali) e lasciare 4 decimi a Odermatt quando, però, proprio lì avrebbe potuto guadagnare quei pochi centesimi per superare il “capitano”.

Davanti agli occhi di un parterre di miti dello sci, da Klammer a Russi, da Maier a Cuche, dai norge Svindal e Kilde (che tutti attendiamo di rivedere nell’annata olimpica), per non parlare della parte “glamour” di Kitz, l’Italjet non raccoglie quanto forse oggi era possibile per il potenziale dei tre leader azzurri: Dominik Paris scivola nel punto critico al Seidlalm, già costato la gara a Feurstein col n° 1 e, purtroppo, rischia di aver compromesso anche questa stagione di Alexis Pinturault, trasportato in elicottero visto che l’asso francese, pur rialzandosi, non riusciva a caricare la gamba destra con il ginocchio a fortissimo rischio (un anno fa, a Wengen, si ruppe il crociato del sinistro e oggi tornava in gara nella specialità dopo aver saltato Bormio e proprio l’appuntamento in Svizzera). Poco più tardi, anche il suo compagno Loriot è stato tradito e, pure nel caso del secondo francese, è stato necessario l’intervento del mezzo di soccorso.

Un passaggio che Mattia Casse ha fatto bene, ma il piemontese è stato troppo cauto all’attacco dell’Hausbergkante, lasciando tanti decimi nel momento chiave e chiudendo, recuperandone poi un paio nel tratto finale ad oltre 130 km/h, settimo a 67 centesimi da Odermatt, tra i canadesi Alexander (+ 0”60) e Crawford (a 0”69 l’iridato di specialità, 8°), ma anche Sejersted che con il numero 30 lo brucia di un centesimo.

E dietro a Murisier, 9° a 72 centesimi, c’è Giovanni Franzoni per il suo secondo miglior risultato dopo il 4° di Beaver Creek: il gardesano è splendido nella parte alta, l’unico a tenere la scia del padrone del circo bianco, anzi è pure davanti di 7 centesimi in uscita dal Larchenschuss che, però, sporca in un paio di punti perdendo tanto tempo sul piano, fino a chiudere bene con 76 centesimi di ritardo, decimo. Considerando che il talento di Manerba del Garda è partito col numero 23 e già qualche segno, una grande gara (che però ci aspettavamo, dopo essersi trovato molto bene anche in prova e viste le sue caratteristiche).

La top ten si completa con Felix Monsen, che rinasce letteralmente (e la sua esultanza all’arrivo dice tutto dopo i mille guai fisici) concludendo ex-aequo con Franzoni, due centesimi davanti a Christof Innerhofer che, col numero 38 e nelle stesse condizioni dello svedese, ovvero parecchia meno luce in pista specialmente nella seconda parte, porta a casa un gran 12° per rimanere in corsa, dopo il 19° di Wengen, per un possibile biglietto mondiale.

Poi il giovane austriaco Eichberger, che continua a crescere e anticipa di 4 centesimi Allegre, il migliore di una Francia ridotta ai minimi termini con i tanti infortuni, il 15° da festeggiare per Riley Seger precedendo Meillard, 16° a 0”96, e Hemetsberger a 0”98.

Primi punti stagionali in super-g per Florian Schieder, 26° a 1”70 ma con un grave errore all’attacco dell’Hausbergkante, lui che domani potrà davvero giocarsi qualcosa di bello nella “sua” discesa, chiude giusto 30° (a 1”95) Nicolò Molteni, mentre resta lontano dall’obiettivo Matteo Franzoso, 38° a 2”60, e Benjamin Alliod che si “sdraia” alla Seidlam e finisce oltre i 4 secondi, mentre il debutto a Kitzbuehel di Marco Abbruzzese vede il giovane ligure finire fuori dopo una discreta prima metà di super-g.

E sabato, dalle ore 11.30… discesa sulla Streif!

CLICCA QUI PER IL RISULTATO COMPLETO DELLA GARA

SUPER-G MASCHILE – KITZBUEHEL

1° Marco Odermatt in 1’13”25

2° Raphael Haaser + 0”11

3° Stefan Rogentin + 0”30

4° Franjo Von Allmen + 0”45

5° Cameron Alexander + 0”60

6° Adrian Smiseth Sejersted + 0”66

7° Mattia Casse + 0”67

8° James Crawford + 0”69

9° Justin Murisier + 0”72

10° Felix Monsen + 0”76

10° Giovanni Franzoni + 0”76

12° Christof Innerhofer + 0”78

26° Florian Schieder + 1”70

30° Nicolò Molteni + 1”95

38° Matteo Franzoso + 2”60

43° Benjamin Jacques Alliod + 4”28

DNF Marco Abbruzzese

DNF Dominik Paris