Il post azzurro di Wengen. Vinatzer: "Spero di portare queste sensazioni a Kitz". Sala: "Ci provo anche nella 2^, ma..."

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Il post azzurro di Wengen. Vinatzer: "Spero di portare queste sensazioni a Kitz". Sala: "Ci provo anche nella 2^, ma..."

Il secondo slalom svizzero consecutivo ha lasciato tanto amaro in bocca per la seconda manche dei due leader della nazionale di Del Dio, finiti dal 4° e 5° posto sino a piazzamenti fuori dai quindici. Kastlunger col rimpianto dell'errore che gli ha impedito un'altra rimonta.

Adelboden aveva portato in dote un bel 7° posto, quello di Tommaso Sala che era pure 3° a metà gara sulla Chuenisbargli, dopo l'autentico disastro di squadra nell'appuntamento di casa a Campiglio.

I segnali di risveglio ci sono stati, anche oggi a Wengen, ma l'Italslalom raccoglie pochissimo e la delusione è innegabile, pensando che Vinatzer e Sala avevano concluso in top five la prima manche. Nella seconda è mancato tanto, troppo ad entrambi, mentre ha fatto male vedere l'ultimo azzurro capace di salire su un podio, proprio su questa pista due anni fa e ci riferiamo a Giuliano Razzoli, in gravissima difficoltà e non qualificato con un distacco enorme, dopo essersi potuto allenare pochissimo con i danni fisici procurati dalla caduta in allenamento, oltre ai noti acciacchi alla schiena.

E' andata da cima a fondo – l'analisi a Rai Sport di Tommy Sala riferendosi alla 2^ manche, che l'ha visto scendere dal 5° al 17° posto – Non sono mai riuscito a cambiare marcia come invece nella prima; non voglio fare polemica, ma sono stanco di sentire dire che non ci provo nelle seconde manche, perchè quando sei in partenza cerchi sempre di vincere. Voglio anche ricordare, pur non essendo una scusa, che mi sono fatto male a settembre e gareggio contro gente che si è allenata tutti i giorni”.

Alex Vinatzer, da 4° a 26° praticamente fermandosi già nella tripla appena prima del traguardo, spiega: “Nel punto dove non si può sbagliare ho preso male il dosso, anche se devo rivederla al video. Non è andata, ma ho dimostrato di avere curve veloci, anche la 2^ manche l'ho attaccata pur perdendo sicuramente sul muro. Dopo questo avvio di stagione non era facile, spero di ritrovare queste sensazioni per Kitz”.

Peccato per la prima corsa in difesa, era solo la mia seconda volta qui e non mi sono fidato – ha detto invece Tobias Kastlunger, 24° ma con un gravissimo errore nella manche decisiva – Ho provato a sfruttare la seconda, ma quel dosso mi ha fregato”.

Infine Stefano Gross, solo ventisettesimo (come a metà gara), decisamente sfiduciato: “Sono partito con la giusta idea, ma in gara non riesco proprio ad avere la fiducia dell'allenamento. E' difficile, ma siamo qui per lavorare e cercheremo di farci trovare a posto per le prossime”.

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.