La "Generazione Z" è arrivata e si prende tutto. Ecco Moeller (e Monney): "Ora torno a casa dopo due mesi da sogno"

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La "Generazione Z" è arrivata e si prende tutto. Ecco Moeller (e Monney): "Ora torno a casa dopo due mesi da sogno"

Due giorni pazzeschi sulla Stelvio e le gare di Bormio sono andate a ragazzi classe 2000, per non parlare di von Allmen (2001) 2° e 5° nell'arco di 24 ore. Odermatt esalta i compagni, si preoccupa per Caviezel e ammette: "Non ho voluto rischiare". Kriechmayr ci presenta Hacker, oggi capace di un parziale mostruoso e della prima top 15 in CdM.

La “Generazione Z” è arrivata anche nello sci e oggi è stata la loro giornata per eccellenza, pensando al primo trionfo di Zrinka Ljutic, classe 2004, dominante nello slalom di Semmering, e al doppio podio (con vittoria) nel super-g maschile di Bormio, 24 ore dopo l’uno-due a firma Monney (2000) e von Allmen (2001) in discesa.

Nella seconda sfida alla “Stelvio”, è emersa tutta la qualità, in parte anche l’incoscienza ma soprattutto il coraggio di questi ragazzi, con la vittoria numero 1 in Coppa del Mondo, dopo due quarti posti nella stessa specialità tra Beaver Creek e la Val Gardena, di Fredrik Moeller.

Anche senza capitan Kilde, la Norvegia vince nella velocità con il 24enne che ha battuto tutti i più grandi campioni del lotto su una delle piste più esigenti, in condizioni ideali e quindi con un valore ancora più alto. Moeller ha pure sfiorato il pettorale rosso, trovandosi a 5 punti da Re Odermatt nella graduatoria di specialità: “Avevo fatto due buoni super-g, sapevo della bontà del mio pacchetto in termini di materiali, ma da questo a vincere… - ha dichiarato a Eurosport il talento scandinavo, decisamente sorpreso da quanto “combinato” – Speravo di trovare una neve più morbida, in realtà anche oggi era tosta ma è venuto tutto perfettamente.

Io tra i giovani che vincono? E’ impressionante, di sicuro gli svizzeri sono sempre lì e davvero fortissimi. Ora me ne tornerò un attimo a casa, dopo due mesi in giro per il mondo, poi farò allenamento di gigante”, ha chiosato Moeller, che vedremo tra le porte larghe nel tempio di Adelboden.

Vincent Kriechmayr è stato battuto di due decimi, ha chiuso secondo ed è il perfetto anello di congiunzione tra due generazioni, lui che a 33 anni è sempre lì a giocarsela e ha colto il primo podio stagionale: “E’ stata una bella gara, è mancato qualcosina ma posso ritenermi soddisfatto – l’analisi dell’ex bi-campione del mondo di Cortina 2021 – I ragazzi che sono davanti vanno davvero fortissimo, ma anche i miei compagni sono molto bravi, abbiamo tanti giovani interessanti”.

Come Felix Hacker, classe 1999 che ha chiuso 14esimo, ma con un parziale, e che parziale perché parliamo degli oltre 35 secondi di gara tra attacco Carcentina e uscita dal muro di S. Pietro, straordinario per recuperare mezzo secondo a Moeller e, prima di sbagliare alla “Konta”, trovarsi ad appena 11 centesimi dal vincitore. Miglior risultato in carriera e crescita che continua, come quella ormai definitiva di Alexis Monney che si è consacrato in questo week-end.

Il successo di ieri in discesa è stato sorprendente, certo, ma il 3° odierno in super-g, che non è mai stata la specialità preferita del 24enne rossocrociato, ha impressionato allo stesso modo. Tanto che lo stesso Marco Odermatt, 5° come 24 ore prima, ha ammesso ai microfoni di Rai Sport, palesando anche una certa preoccupazione per quanto accaduto al compagno e amico Gino Caviezel, caduto malamente col pettorale n° 1 e sofferente alla gamba destra. “Oggi bisognava rischiare, io non l’ho fatto al 100% e il risultato è questo – ha spiegato il leader di CdM, che ieri si era salvato con un prodigio da una potenziale caduta attaccando la Carcentina – Sono contento in generale dei risultati dei miei compagni, siamo una grande squadra e, anche se qui a Bormio non sono salito sul podio, va bene così”.

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