Dalla Croazia: "Grazie per gli aiuti, lavoriamo per la gara". Slalom di Zagabria (per ora) confermati

Slalom di Zagabria per ora confermati, anche se è bene non dare nulla per scontato considerata la drammatica situazione che sta vivendo da parecchie ore la Croazia, colpita violentemente da una serie di scosse sismiche, la più grave delle quali alle ore 12.20 di martedì scorso con epicentro ad una quarantina di km a sud-est della capitale.

Dopo 16 edizioni (con due cancellazioni a causa della mancanza di neve) dello “Snow Queen Trophy”, l'organizzazione si trova a lottare con le due sfide più difficili, quella legata alla sicurezza in piena pandemia e, novità appunto di un paio di giorni, con questo terremoto che ha sconvolto il paese. Nella zona della collina di Sljeme, dove si snoda la pista “Crveni Spust”, non si registrano danni importanti, ma ovviamente le scosse sono state avvertite anche questa mattina (magnitudo 3.9 la più importante), a poco meno di 80 km di distanza da Petrinja.

E' chiaro che la mancanza di pubblico, visto che qualsiasi evento collaterale (compresa l'estrazione dei pettorali) era già stato cancellato per il protocollo FIS anti Covid attuato sinora in Coppa del Mondo, facilita in qualche modo l'organizzazione dell'evento che prevede domenica 3 gennaio lo slalom femminile (ore 12.30-16.00 le due manches) e mercoledì 6 quello maschile (12.15-15.30 gli orari).

Staff e atlete non sono stati informati di variazioni da parte della FIS e già nella giornata del 1° gennaio si comincerà ad entrare nella “bolla” di Zagabria; saranno tre, con quella rossa che prevede l'isolamento completo dell'hotel Westin dal quale si uscirà solo per raggiungere la sede di gara.

E pensare che proprio quest'anno la pista è già pronta dall'8 dicembre scorso, grazie al freddo e all'ottimo innevamento. “Da tutta la Croazia, ma anche molti paesi vicini e da varie parti del mondo, è stato mostrato un grande cuore inviando aiuti a Petrinja, Clina, Sisko e dintorni – fanno sapere dalla federazione in queste ore - Tante persone aiutate in silenzio, così come alcune del mondo sciistico alle quali possiamo solo dire grazie.

E' altrettanto importante per tutti noi, non pensare continuamente a quanto successo e continuare a lavorare in vista della gara regina”. Lo Snow Queen Trophy, appunto, chiamato a battere Covid e terremoto.