Henrik Kristoffersen per la Coppa generale? E' ancora presto a meno che non faccia passi da... gigante

Henrik Kristoffersen per la Coppa generale? E' ancora presto a meno che non faccia passi da... gigante
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Henrik Kristoffersen per la Coppa generale? E' ancora presto a meno che non faccia passi da... gigante

Lo slalom di Levi ha definitivamente consacrato, casomai ce ne fosse bisogno, il talento di Henrik Kristoffersen tra i pali stretti. Ma c’è di più: il giovane norvegese ha lanciato la sfida a Marcel Hirscher per la vittoria nella Coppa del Mondo generale dichiarando esplicitamente che è uno dei suoi obiettivi.

Ed è proprio questo il tema principale che, secondo noi, emerge dal weekend sulle nevi del Circolo Polare Artico finlandese: l’autocandidatura di Kristoffersen per la sfera di cristallo più grossa. E’ un’autocandidatura sicuramente affascinante ma secondo noi ancora un po’ prematura. Henrik ha dimostrato di poter andar forte anche in gigante ma tra i pali larghi, come dimostra l’uscita a Sölden di tre settimane fa, non ha ancora nemmeno lontanamente la stessa continuità che ha tra quelli stretti. Inoltre Kristoffersen non sembra minimamente intenzionato, almeno per ora, a provare le discipline veloci, tanto è vero che ha dichiarato che Hirscher ha dimostrato in questi anni di poter vincere la Coppa quasi solo con gigante e slalom.

Il problema è che di Hirscher ce n’è uno solo: la sua costanza in zona podio nelle gare tecniche fa impressione, inoltre, come già detto, Kristoffersen deve ancora dimostrare di essere capace di fornire questo tipo di rendimento. E poi l’austriaco qualche incursione in superG se la concede, una di queste gli ha fruttato un fondamentale terzo posto nella supercombinata di Kitzbühel dello scorso inverno. Poi, detto per inciso, secondo il metro di giudizio del norvegese ci sarebbe un altro che potrebbe puntare alla classifica generale facendo solo gigante e slalom ed è Felix Neureuther, ma il tedesco ha saltato Sölden e il suo terzo posto a Levi ha del miracoloso coi pochissimi giorni di allenamento che ha nelle gambe.

Insomma, con Aksel Lund Svindal fuori gioco, con Ted Ligety che va forte solo in gigante e oltretutto anche lui ha bucato Sölden, con Alexis Pinturault che non trova ancora una continuità da vero polivalente, con Kristoffersen che è ancora un’incognita su due discipline e con Neureuther non al meglio pare che la quarta Coppa del Mondo consecutiva non debba sfuggire a Hirscher. Poi, se Kristoffersen sarà capace di stupirci anche in gigante, Neureuther tornerà al meglio e Pinturault si metterà a fare il fenomeno allora la stagione sarà sicuramente più divertente di come si prospetta.

La Coppa del Mondo femminile invece ritrova, anche se tutto sommato non se n’era mai andata, Tina Maze, che a Sölden era apparsa imballata e con la testa completamente da un’altra parte, e invece sulla Levi Black la slovena, approfittando della stecca di Mikaela Shiffrin, ha tirato fuori tutta la sua classe e soprattutto la sua feroce determinazione e concentrazione dei giorni belli. Se giornate come quella di sabato saranno numericamente superiori a giornate come quella di Sölden allora per la lotta per la Coppa generale, che teoricamente vede protagoniste un gran numero di campionesse, ci sarà anche lei, eccome se ci sarà. D’altronde, come dice il suo nuovo allenatore Valerio Ghirardi, nelle gambe lei ha tutto per andar forte dappertutto, il problema è collegare la testa alle gambe. E a Levi Tina ci è riuscita.

Segnali di vita arrivano dalle squadre italiane di slalom. Lasciando stare Patrick Thaler, ormai una sicurezza dall’alto dei suoi 36 anni, da tempo immemorabile Manuela Moelgg, Giuliano Razzoli e Cristian Deville non andavano così bene tra i pali snodati. Per carità, nulla di eclatante, piazzamenti da top 15, però importanti soprattutto nel caso di Manu e di Cristian che avevano numeri di partenza altissimi. Nelle quindici ci è arrivata anche Sarah Pardeller e con questa prestazione ora è difficile lasciarla fuori squadra, idem Riccardo Tonetti, diciassettesimo e al miglior risultato in carriera proprio come Sarah. Ma atleti e atlete come Irene Curtoni, che in gigante ha già dato segnali confortanti, Chiara Costazza e Stefano Gross, vanno assolutamente recuperati ad alto livello. La squadra di slalom maschile ha bisogno di rilanciarsi malgrado non abbia uno dei suoi uomini di punta, Manfred Moelgg, e non abbia più il suo grande tecnico Jacques Theolier, mentre quella femminile deve uscire una volta per tutte da troppi anni di magra.

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