"Lavori fuori dalla zona autorizzata": arriva un divieto di utilizzo per alcune opere dello Speed Opening

Il Matterhorn Cervino Speed Opening è sempre più vicino, mancando due settimane al meeting dei capitani che, nella serata di martedì 7 novembre, precederà la prima delle tre prove in programma il giorno successivo, verso le discese maschili di CdM a Zermatt-Cervinia previste l'11-12 del mese (con quelle femminili il week-end successivo).

Non si è ancora risolta, però, la problematica relativa alla gestione dei lavori sul ghiacciaio, contestata da due deputate del parlamento del Canton Vallese e da varie associazioni ambientaliste; dopo i primi riscontri della scorsa settimana, quest'oggi la Commissione Cantonale delle Costruzioni da parte vallesana, come riportano i colleghi della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana (RSI), ha definito “una parte delle installazioni fuori dalla zona autorizzata”. Tradotto, i lavori per la realizzazione della Gran Becca non sono stati tutti effettuati nel perimetro definito, trovandosi ora un divieto di utilizzo per alcune opere realizzate sul ghiacciaio del Teodulo, sulla parte svizzera della pista che parte dalla Gobba di Rollin e termina in territorio italiano, appena sopra quota 2800 mt nello scenario di Cime Bianche.

“E' stato constatato che una superficie molto ridotta degli impianti figura al di fuori dell'area sciistica omologata sul territorio svizzero – si legge nella nota della commissione cantonale - Le condizioni meteorologiche non hanno ancora permesso di effettuare un sopralluogo e quindi di accertare tramite rilievi se quanto eseguito corrisponda effettivamente ai piani”.

Pronta la reazione da parte del comitato organizzatore dello “Speed Opening”, guidato da Franz Julen: “Non appena la situazione meteo lo consentirà, verrà apportata una correzione corrispondente senza alcun problema e senza influenzare il tracciato dal punto di vista sportivo”, aggiungendo di non presentare ricorsi come accaduto giovedì scorso, quando la commissione aveva indicato l'interruzione dei lavori al di fuori del comprensorio sciistico.

Da parte loro, le associazioni coinvolte, WWF Svizzera, Pro Natura e Mountain Wilderness Schweiz, tramite i propri legali hanno emesso un comunicato “prendendo atto della conferma di un problema, da noi segnalato, e di un'importante vittoria per la difesa del ghiacciaio del Teodulo”.