Sölden, i vincitori di quest'anno sfateranno la tradizione sfavorevole in chiave Coppa del Mondo? Mediamente bene l'Italia

Sölden, i vincitori di quest'anno sfateranno la tradizione sfavorevole in chiave Coppa del Mondo? Mediamente bene l'Italia
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Sölden, i vincitori di quest'anno sfateranno la tradizione sfavorevole in chiave Coppa del Mondo? Mediamente bene l'Italia

Solo Hermann Maier nel 2000, Michaela Dorfmeister nel 2001, Stephan Eberharter nel 2002, Anja Pärson e Bode Miller nel 2004, Lindsey Vonn nel 2011 e Tina Maze nel 2012 sono riusciti a vincere il gigante di apertura stagionale a Sölden e poi, a chiusura di questa stagione, a vincere la anche Coppa del Mondo.

Solo 3 uomini su 16 gare disputate e solo 4 donne su 17 gare disputate hanno quindi trionfato sul Rettenbach e poi alzato a fine inverno la sfera di cristallo assoluta. Addirittura solo nel 2004 c’è stata la doppietta di successi sul ghiacciaio tirolese e di Coppe Generali. Questa volta, a distanza di dieci anni, la doppietta potrebbe ripetersi e i candidati a portare a termine, viste le due vincitrici nella gara femminile, sono addirittura tre.

Siamo solo alla prima gara e ce ne sono ancora tantissime altre ma Marcel Hirscher, dato che il suo principale rivale Aksel Lund Svindal è fuori gioco, che Ted Ligety non ha il rendimento necessario per puntare al bersaglio grosso nelle altre specialità e oltretutto ha bucato il gigante d’apertura, e che la costanza di rendimento su tutte le specialità di Alexis Pinturault è tutta da scoprire, viene naturale pensare che Hirscher possa avere gioco facile per la conquista del trofeo. Ieri ha fatto il… Ligety strapazzando letteralmente gli avversari con una forza, una tecnica e una cattiveria davvero disumane. La sua continuità la conosciamo: in gigante e slalom va praticamente sempre sul podio salvo pochissime eccezioni, se continuerà a tenere questi livelli non vediamo chi possa impedirgli di fare il poker consecutivo nella classifica generale, impresa che a livello maschile non è mai riuscito a nessuno.

Più complesso il discorso in campo femminile. Anna Fenninger e Mikaela Shiffrin si sono confermate due ragazze costruite per vincere tutto sugli sci. L’austriaca l’ha già fatto ma è apparsa più determinata e centrata tecnicamente e mentalmente che mai, così come la giovane statunitense che, adesso che ha ottenuto il suo primo successo in gigante, ha tutte le ragioni di pensare con tutto l’ottimismo del mondo alla Coppa generale già da quest’anno. Se Mikaela dominerà nelle discipline tecniche e farà qualche incursione nella velocità l’impresa è davvero possibile, specialmente se le sue avversarie (Fenninger, Tina Weirather, Lara Gut, che ieri ha buttato l’ennesima occasione di far punti pesanti, Tina Maze e più avanti l’incognita Lindsey Vonn) come è naturale che sia si porteranno via punti a vicenda.

Venendo all’Italia, i due giganti di Sölden ci hanno portato qualche ombra ma anche molte luci specie in campo femminile. Avevamo scritto alla vigilia che le azzurre dovevano dimostrare quest’anno di essere forti e il primo round è stato decisamente positivo: da applausi il quinto posto di Federica Brignone a un decimo dal podio, il quattordicesimo di Irene Curtoni, praticamente ferma da un anno e mezzo con l’eccezione di due sole presenze in gara nell’inverno scorso, e il ventunesimo di Marta Bassino, che alla sua prima gara vera in Coppa ha confermato tutte le sue potenzialità. Ci si aspettava di più (e lei stessa se lo aspettava) da Nadia Fanchini ma un nono posto conquistato quando la forma non è la migliore rende fiduciosi in vista delle prossime gare. Peccato per Francesca Marsaglia (così così) e Manuela Moelgg (bene) che non hanno chiuso la seconda manche ma soprattutto per Nicole Agnelli e Karoline Pichler, rimaste fuori dalla frazione pomeridiana per pochissimo, Nicole addirittura per un centesimo.

Tra gli uomini un fantastico Davide Simoncelli alle soglie dei 36 anni (li compirà il prossimo 30 gennaio) ha centrato un sesto posto che la dice tutta sulla sua voglia ancora altissima di non mollare, di allenarsi e di confrontarsi con gli avversari e coi propri acciacchi. Bene anche Roberto Nani, nono commettendo tanti errori, ma soprattutto Florian Eisath, tredicesimo, lui che proprio sul Rettenbach due anni fa in condizioni meteo completamente diverse dal cielo sereno di domenica conquistò un undicesimo posto che è tuttora uno dei suoi due miglior risultati in carriera. Segnali di ripresa anche da Giovanni Borsotti, sfortunato invece Luca De Aliprandini, debilitato dall’influenza ma per una manche e mezza al livello dei primi dieci fino a quando non è finito fuori. Ora ci saranno gli slalom di Levi: per quanto riguarda la coppa generale Hirscher e Shiffrin possono prendere il largo, mentre per tornare a casa nostra, si attendono segnali di risveglio da alcuni slalomisti e, tra le donne, un'altra buona prestazione di Irene Curtoni e uno squillo di Chiara Costazza.

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