All'orizzonte la 59^ CdM femminile, ecco i nostri "5x5": Shiffrin, Gut-Behrami e Brignone, ve la giocate voi?

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

All'orizzonte la 59^ CdM femminile, ecco i nostri "5x5": Shiffrin, Gut-Behrami e Brignone, ve la giocate voi?

A pochi giorni dal gigante inaugurale a Soelden, come da tradizione presentiamo tutte le protagoniste della stagione con una griglia ideale per ogni specialità e per la classifica generale, che vede tre donne con ampio margine su tutte le altre nei pronostici. Il calendario, con due slalom in più rispetto alle discese, strizza l'occhio alla statunitense che cerca la nona coppa nella sua specialità preferita con Vlhova a mezzo servizio. Fin dove può arrivare Bassino? E chi c'è a sfidare Goggia nella disciplina regina?

Non possiamo che presentare la stagione 2024/25 del circo bianco con i nostri ormai classici “5x5”, indicando cinque favoriti, ma anche vari outsider e le speranze italiane in generale, per le cinque classifiche principali della prossima Coppa del Mondo, al via sabato per le donne con il gigante di Soelden.

Partiamo dal settore femminile (venerdì il focus verrà dedicato a quello maschile), confrontando innanzitutto i calendari tra la scorsa annata, che prevedeva inizialmente 12 discese e 11 gare per le altre specialità (prima delle varie cancellazioni con sacrifici sulla velocità), e quella alle porte che ha parecchie meno prove nel menu, visto l'inserimento dei Mondiali di Saalbach, con 10 giganti, 10 slalom, 9 super-g e 8 discese.

Anche per questo, considerando che non disputerà alcuna gara della disciplina regina dopo quanto accaduto a Cortina, Mikaela Shiffrin parte in cima al pronostico per provare a conquistare la sesta generale, ma la detentrice del trofeo Lara Gut-Behrami e colei che l'ha tenuta aperta sino alle finali, Federica Brignone, possono pensare di giocarsela con la fuoriclasse americana. Il resto del mondo sembra davvero distante.

 

GENERALE: UN TRIO DI STELLE, POI...

 

Mikaela Shiffrin: come detto, in parte anche per il calendario, con la differenza nei confronti delle rivali che andrà scavata in slalom (1000 punti a disposizione e, nei primi 3-4, non ci sarà la diretta rivale Petra Vlhova), la 29enne del Colorado è ancora la prima candidata alla sfera di cristallo, passando dal traguardo dei 100 successi (ne mancano solo 3) per arrivarci e scrivere la storia agganciando Moser-Proell. Mikaela non disputerà discese mentre farà 6-7 super-g, saltandone un paio o al massimo 3-4, con la sensazione che sarà il gigante la chiave di volta nel confronto con le due principali avversarie.

 

Lara Gut-Behrami: tornata a conquistare il globo principale otto anni dopo la prima volta, la fuoriclasse ticinese sembra avere ancora stimoli e condizione fisica per lottare un interno inverno anche in chiave generale, oltre all'obiettivo mondiale che, forse, potrebbe condizionare Lara solo in parte visto che Saalbach 2025 sarà nel mirino dopo la delusione patita a Courchevel Méribel 2023. Difficile ripetere, specialmente in gigante e discesa, quanto di strepitoso fatto nel 2023/24, ma parliamo di una delle più grandi sciatrici della storia e Shiffrin dovrà eccome “curarla” gestendo bene calendario ed energie visto che la svizzera avrà tre discipline di alto livello come lei.

 

Federica Brignone: senza il “buco” di un mese di gennaio al di sotto dei suoi standard, forse la trionfatrice della CdM 2019/2020 avrebbe anche potuto riportare in Italia il trofeo visto il devastante finale di stagione, ma ciò che conta ora è che Federica sia pronta e, proprio come Gut-Behrami, parsa motivatissima e in gran forma nel corso della preparazione verso questo inverno 2024/25. In discesa, la “tigre” valdostana è arrivata ad un livello eccellente e il debutto a Beaver Creek potrebbe risultare molto favorevole, in super-g e gigante non c'è neppure bisogno di dire che può giocarsela alla pari con chiunque in ogni contesto, se non da favorita in alcuni. Farà qualche slalom? Lo capiremo da fine dicembre se avrà senso anche in chiave generale.

 

Michelle Gisin: è vero, da un paio di stagioni la polivalente elvetica è stata troppo discontinua per pensare di giocarsi una classifica assoluta che, nel 2021/22, aveva dato la sensazione di poter attaccare.

Michelle però non ha avuto più intoppi fisici (e tecnici), è nel pieno della maturità e ha tutte le discipline a disposizione, vista la sua completezza, pertanto la indichiamo come primo riferimento dietro alle tre stelle, dalle quali però sulla carta è abbastanza distante in termini di potenziale punti.

 

Marta Bassino: la cuneese ha sofferto per gran parte della scorsa stagione, poi c'è stato il clic con il trionfo in discesa a Crans-Montana, anche se in gigante non è mai tornata al livello che tutti ci attendiamo da una campionessa di enorme classe. Inoltre, l'iridata in carica di super-g vuole colpire anche in questa disciplina e sarà interessante capire cosa potrà fare nella velocità, appunto, ma il primo obiettivo è chiaro: tornare a lottare per la CdM di gigante, la sua specialità preferita, e di conseguenza arriverebbe probabilmente un piazzamento da top five nella generale.

 

Outsider e altre azzurre: Sofia Goggia e Petra Vlhova, che lo scorso anno partivano nei nostri “5x5” là davanti con Shiffrin, Gut-Behrami e Brignone, sono ancora in fase di recupero dai rispettivi infortuni e le vedremo solo da dicembre, saltando un blocco di gare che difficilmente permetteranno loro di giocarsi anche solo la zona podio della generale, che in ogni caso potranno condizionare togliendo punti alle rivali nelle loro prove preferite (discesa e super-g per la bergamasca, gigante e soprattutto slalom per la slovacca).

Discorso simile vale per Sara Hector se parliamo delle discipline tecniche e di Cornelia Huetter in quelle veloci, con la continuità mostrata nel 2023/24 dalla svedese e dall'austriaca che varrebbe la possibilità di giocarsi un gran bel piazzamento nella generale (Sara fu 4^, Conny 5^). Una che il podio finale lo conosce bene è Wendy Holdener, ma per la 31enne rossocrociata l'obiettivo sarà principalmente tornare a vincere in slalom, e che invece potrebbe diventare una realtà nei prossimi anni se parliamo di Zrinka Ljutic, pronta a fare bene anche tra le porte larghe. Non ci sorprenderebbe vedere la classe 2004 croata già in zona top five nella generale 2024/25...

 

DISCESA: SOFIA PER LA CINQUINA, AUSTRIACHE IN QUOTA

 

Sofia Goggia: la quinta sfera di cristallo di discesa è svanita per l'infortunio di Pontedilegno, quando era già lanciata verso il trofeo che la vedrà di nuovo favorita. Sì, perchè è vero che le incognite per Goggia ci sono dopo quanto accaduto lo scorso 5 febbraio e con un recupero problematico, risolto solo dall'ultima operazione di settembre, ma la superiorità della campionessa olimpica 2018, che nel prossimo inverno cercherà anche il suo primo titolo mondiale a Saalbach, è sempre stata evidente nelle ultime stagioni e non paiono esserci all'orizzonte rivali con il suo livello sull'arco di più gare. Certo, dal debutto su una pista tostissima come la “Birds of Prey” capiremo se Sofia sarà subito quella... solita.

 

Cornelia Huetter: è lei la detentrice della Coppa nella disciplina regina, dimostrando (già da un po' di tempo, per la verità) di avere un rendimento finalmente continuo, dopo anni tormentati e ricchi di infortuni. “Conny” ha realizzato il suo sogno e con i campionati del mondo in casa, sulla pista che le ha regalato alle scorse finali il trofeo più importante, forse penserà soprattutto a Saalbach 2025 ma quando vai forte tutto l'inverno... non ti tiri certo indietro ed è lei il primo potenziale pericolo per Goggia.

 

Stephanie Venier: la seconda punta austriaca ha vissuto un 2023/24 davvero di alto profilo tra discesa e super-g, non avrà forse i picchi delle fuoriclasse assolute, ma può risultare una garanzia per il Wunderteam e vederla lottare almeno per il podio della graduatoria di specialità e per qualche successo di giornata è molto più che un'ipotesi.

 

Lara Gut-Behrami: ha perso la coppa di discesa, che avrebbe abbinato a quelle di gigante e super-g oltre all'assoluta, e sarebbe stata la prima della carriera nella disciplina, solo all'ultima gara dopo aver regalato spettacolo sulle piste più tecniche. Ecco, considerando che si comincerà da Beaver Creek, chissà che Gut-Behrami non possa giocarsela di nuovo, anche se nella specialità regina non parte in cima al pronostico.

 

Ilka Stuhec: dopo la rinascita della stagione 2022/23, la slovena ha sofferto decisamente di più lo scorso anno, chiudendo però bene col podio alle finali. Chissà che a Saalbach non possa giocarsi il suo terzo titolo mondiale, prima bisognerà capire se riuscirà a lottare anche per una coppa di specialità nella quale, in ogni caso, Ilka va considerato un bel punto di riferimento per esperienza e le sue innate qualità in tema di sensibilità e scorrevolezza.

 

Outsider e altre azzurre: sono tante le atlete che rientrano da infortuni, in primis la campionessa del mondo in carica, Jasmine Flury, che ha tribolato parecchio dopo il danno alla cartilagine che l'ha fatta soffrire nella seconda parte della scorsa annata. Da capire anche il rendimento di Breezy Johnson, dopo la sospensione per il caso doping che scadrà proprio appena prima dell'opening delle velociste, il 14-15 dicembre a Beaver Creek, così come di una Nina Ortlieb che sembrava pronta a giocarsi qualcosa di grande nel 2023/24, subito stoppato dal nuovo terribile infortunio occorso alla figlia d'arte.

E come non parlare di Corinne Suter, che proprio per la condizione del suo ginocchio ancora precaria (tanto che non è detto che la vedremo debuttare in Colorado) non possiamo inserire tra le favorite per il trofeo di specialità, ma ci sono tante big pronte a fare benissimo come Kajsa Vickhoff Lie, che ha ritrovato tutte le sue certezze, Ester Ledecka, Mirjam Puchner, Kira Weidle e, inserita eccome tra le top anche della discesa, Federica Brignone.

A proposito di casa Italia, oltre alla valdostana e alla già citata Goggia, non manca la qualità media per portare a casa podi e piazzamenti di livello: Elena Curtoni sta bene, ha lavorato tanto post infortunio e potrebbe cominciare già benissimo su una pista tecnica come quella di Beaver Creek, Laura Pirovano è chiamata a salire l'ultimo gradino per conquistare questa benedetta top-3 che ancora le manca. Nicol Delago è tornata con le splendide gare di Altenmarkt e Saalbach, ma la frattura della clavicola di un mese e mezzo fa, pur essendo tornata sulla neve nei giorni scorsi, un po' la condizionerà avendo perso gran parte della preparazione a Ushuaia.

Bassino, che si è sbloccata a Crans-Montana (che non sarà però in calendario, un peccato per l'intero team azzurro visto il feeling con il Mont Lachaux), potrà colpire in qualche occasione specifica ma penserà principalmente a gigante e super-g, Nadia Delago deve invece completare voltare pagina per tornare almeno a lottare per la top ten, che Teresa Runggaldier, la giovane più interessante assieme a Vicky Bernardi (e c'è anche Sara Thaler tra le debuttanti della scorsa stagione), ha già annusato con una crescita esponenziale.

 

SUPER-G: GUT-BEHRAMI E BRIGNONE, MA DA SHIFFRIN A BASSINO SARA' SHOW!

 

Lara Gut-Behrami: è lei la signora di questa specialità, capace nel 2024 di mettere in bacheca la quinta Coppa del Mondo di super-g, con tre centri in stagione e da campionessa olimpica in carica, lei che a Cortina nel 2026 potrebbe chiudere il cerchio. Con Brignone è la netta favorita per ripetersi, probabilmente la ticinese e la valdostana partono un paio di tacche davanti alle altre, ma si tratta pur sempre della disciplina più imprevedibile anche se Lara la rende... semplice.

 

Federica Brignone: è in questa specialità, che fu sua a livello di trofeo finale nel 2022, che Federica sa regalare forse le prestazioni più clamorose, d'altronde ha sempre detto che il super-g la esalta e la diverte, si vede eccome...

Lo scorso anno ha sfiorato la sua seconda coppa, vincendo in Val d'Isère e poi con un capolavoro nella gara bis di Kvitfjell: a marzo si tornerà nella “sua” La Thuile dove per un centesimo non portò a casa il successo in casa, ma di fatto blindò la generale in quel folle finale di stagione. Chissà che, trattandosi dell'ultima sfida prima dell'atto conclusivo a Sun Valley, non sia proprio la meravigliosa “3-Franco Berthod”, che Brignone potrebbe fare a occhi chiusi, a decidere i giochi.

 

Cornelia Huetter: la qualità del rendimento della stiriana tra discesa e super-g (dove ha concluso terza nell'ultima coppa dietro a Gut-Behrami e Brignone) varia di poco, tanto che ha 15 podi in bacheca nella disciplina regina e 13 nell'altra, dove però ha vinto di più (4 successi contro i 2 in discesa). Sarà sempre lì a giocarsela, pochi dubbi...

 

Marta Bassino: l'iridata del super-g, che difenderà il suo titolo a Saalbach 2025, avrà subito una bella opportunità a Beaver Creek, anche se pur nella sua tecnicità quella pista, inedita per le donne nelle discipline veloci, sarà un punto di domanda per tutte. Sì, pensare di vedere “Bax” giocarsela anche per il podio nella graduatoria finale è tutt'altro che utopia, bisognerà solo limitare i danni in alcuni contesti (Cortina e Kvitfjell su tutti), ma il calendario è favorevole considerando pure il doppio appuntamento a Sankt Moritz.

 

Kajsa Vickhoff Lie: la norvegese è davvero capace di tutto, manca solo forse quell'ultimo passo da compiere in termini di continuità per giocarsi anche una classifica di specialità sino alla fine. Non ha vinto nello scorso inverno, dopo il colpo nella discesa di Kvitfjell del marzo 2023, ma il 5° posto nella graduatoria di super-g ci dice che la classe 1998 scandinava stia arrivando al livello che il suo talento “esige”, dopo aver recuperato pienamente dal devastante infortunio di fine stagione 2020/21 in Val di Fassa.

 

Outsider e altre azzurre: difficile definire Elena Curtoni e Sofia Goggia due outsider in una specialità come il super-g, ma per differenti motivi, o meglio le tempistiche post infortunio della valtellinese e della bergamasca, potrebbero non partire tra le favoritissime per la coppa. Alle loro spalle ci sono le austriache, da Puchner a Venier sino alla rientrante Ortlieb, che in super-g dovrebbe faticare maggiormente, ma anche una specialista come Romane Miradoli e l'altra punta francese Laura Gauche, oltre a Gisin e, naturalmente, sua maestà Shiffrin: Mikaela non farà tutte le gare e non punta certo a questo trofeo, ma può vincere quasi sempre.

Oltre alle “fab four”, in casa Italia possono fare bene e non solo per la zona top ten, ma forse ancora qualcosa in più, Laura Pirovano e Roberta Melesi su tutte.

 

GIGANTE: SFIDA COLOSSALE A FORZA... 5!

 

Federica Brignone: sì, poniamo la vice campionessa olimpica di specialità, per quanto mostrato nella passata stagione e in generale la continuità nella disciplina più “sua”, in cima al pronostico, lei che ha sfiorato il secondo trionfo a Soelden e ha chiuso spazzando via la concorrenza alle finali di Saalbach, passando per la doppietta indimenticabile a Mont-Tremblant, che sarà di nuovo in calendario e strizza l'occhio a Fede, nonostante la concorrenza da paura.

 

Mikaela Shiffrin: la statunitense ha vinto la coppa di gigante “solo” due volte, nel 2019 e poi nel 2023 di un inverno dove infilò una serie pazzesca, conquistando anche il titolo mondiale di specialità proprio davanti a Brignone. Lo scorso anno le cose erano state più complicate, prima di fermarsi per quanto accaduto a Cortina, e di certo la “costruzione del palazzo” passa anche da un gran rendimento tra le porte larghe. Impossibile non considerare Mika tra le tre principali candidate per la sfera di cristallo di una disciplina nella quale è già la più vincente di sempre in termini di singole gare (22).

 

Lara Gut-Behrami: per la prima volta in carriera, nel suo splendido 2023/24 ha messo in bacheca la coppa di gigante e ha vinto pure quattro gare come mai prima, partendo a tutta birra con la rimonta su Brignone nell'opening di Soelden. Considerando che sul Rettenbach, Lara ha trionfato in tre occasioni, ecco che partire bene da sabato potrebbe già dare una gran spinta...

 

Marta Bassino: l'ultimo suo podio in gigante risale, e fa davvero strano dirlo, al 7 gennaio 2023 quando fu 2^ a Kranjska Gora, ma è indiscutibile che la cuneese, regina di coppa nel 2020/21, può tranquillamente stare al livello delle migliori per giocarsi... tutto. Se la fiducia in termini globali è stata ritrovata nella seconda parte della scorsa stagione, il feeling tecnico è mancato perchè Marta non è mai stata, anche nel giorno del 4° posto di Are, vicina a Brignone e Gut-Behrami in particolare. Soelden è un prologo (anche se lì ha colto il primo podio, 8 anni fa), Killington ci dirà già qualcosa di più sulle sue chances e Mont-Tremblant, dove l'anno scorso Marta soffrì parecchio, forse indirizzerà la stagione tra le porte larghe di “Bax”.

 

Sara Hector: anche nel 2023/24 non è stata la Sara Hector dell'annata che la portò sino al titolo olimpico, per poi perdere causa soprattutto l'infortunio di Are la coppa di specialità, ma nella particolarissima gara di Jasna la svedese è tornata a vincere in coppa, due anni dopo Plan de Corones, ed è impossibile escluderla dalla sfida per il trofeo che ancora le manca. Più probabile, però, che possa essere ancora più pericolosa sulla gara secca per coronare anche un sogno iridato, a Saalbach 2025...

 

Outsider e altre azzurre: se Petra Vlhova va sostanzialmente esclusa visto che, delle dieci gare in programma, è sostanzialmente già certo che salterà le prime due e non è detto che possa rientrare a Mont-Tremblant, oltre al fatto che lavorerà principalmente per ritrovare prima possibile lo smalto nel “suo” slalom, per Valérie Grenier, al di là della probabile rinuncia a Soelden, la storia potrebbe essere differente visto che il recupero post infortunio della canadese pare andare decisamente bene.

Alice Robinson sembra completamente ritrovata e potrebbe essere lei, che ora punta dritta alla vittoria che le manca da 3 anni e mezzo (finali 2021 a Lenzerheide), la vera mina vagante nel lotto delle favorite per la coppa di specialità. Molto più difficile per Zrinka Ljutic e Michelle Gisin, ad ogni modo attese nelle posizioni importanti come Stjernesund e Scheib.

Sofia Goggia, che era tornata ai suoi livelli specialmente con la gara sulla “Erta” pochi giorni prima dell'infortunio, salterà sostanzialmente tutti i giganti della prima parte di stagione, con l'Italia che proporrà il duo Zenere-Platino in primis alle spalle di Brignone e Bassino, ma anche Melesi cerca il salto di qualità, Ghisalberti e Della Mea proveranno a ritagliarsi discreti spazi e, già sul Rettenbach fra tre giorni, ci sarà il debutto della 18enne Giorgia Collomb della quale si parla ormai da tempo come un gran bel talento per il futuro.

 

SLALOM: SUA MAESTA' MIKAELA CON MARGINE, VLHOVA A MEZZO SERVIZIO E... LJUTIC?

 

Mikaela Shiffrin: arrivando a quota 60 centri in slalom di coppa (follia...) con il rientro subito vincente, post infortunio, tra Are e Saalbach, Mikaela ha portato a casa l'ottavo trofeo di specialità e sarà la netta favorita per il nono, a maggior ragione considerata la situazione di Vlhova che, per le prime tre prove (e forse quattro se non ci sarà a Killington), non sarà al cancelletto.

Difficilissimo pensare di contrastarla tra i pali stretti, è questa la classifica con il pronostico più chiaro in campo femminile.

 

Zrinka Ljutic: con i tre secondi posti di Jasna, Soldeu (forse la vera occasione per vincere, mancando Shiffrin) e Are, la fenomenale ventenne croata ha sfiorato il suo primo hurrà tra le “grandi”, dopo il primo podio ad inizio 2023 (3^ a Spindleruv Mlyn). E' solo questione di tempo, anche se c'è ancora una Shiffrin su livelli stellari che potrebbe rinviare il tutto per un altro inverno, ma la crescita di “Zizi” continua, inesorabile.

 

Wendy Holdener: ha perso quasi tutta la scorsa annata per quel crac alla caviglia rimediato a metà dicembre allenandosi in Val di Fassa, ma se c'è una garanzia di risultati in slalom, e considerando che il recupero tra primavera e autunno è stato pieno, quella risponde al nome di Wendy Holdener. Il sogno è sempre quello, vincere una coppa che le manca, ma il primo obiettivo dichiarato dalla stessa classe 1993 del Canton Svitto è quello di tornare al vertice, lei che ha vinto le sue uniche gare di specialità nell'arco di un paio di settimane fa, due anni or sono tra Killington e Sestriere.

 

Lena Duerr: la costanza della veterana tedesca, non a caso seconda nella classifica di specialità al termine della stagione 2023/24, è ben nota ed è facile scommettere che, almeno per il podio, ci sarà eccome anche se gli anni passano.

 

Petra Vlhova: la campionessa olimpica punterà quasi tutto sulla gara iridata di Saalbach, visto che il suo lungo recupero post rottura del crociato nella sua Jasna, lo scorso 20 gennaio, la costringerà a saltare le gare fino almeno a dicembre, come ha svelato ad inizio settimana. Addio coppa di specialità? Quasi certamente sì, ma per ogni singolo successo di tappa sarà sempre lì a “ruota” di Shiffrin, appena la rivedremo in pista.

 

Outsider e altre azzurre: Anna Swenn Larsson ha colto la sua seconda vittoria in coppa pochi mesi fa, trionfando a Soldeu poco più di un anno dopo Killington (quando condivise il primo posto con Holdener), l'esperienza non le manca certo e alle spalle della top 5 pensiamo proprio a lei, prima di Michelle Gisin e Sara Hector, o di una Katharina Liensberger che ancora deve farci capire se potrà tornare quella del 2020/21.

Attenzione a Camille Rast, finalmente libera da guai fisici e con una preparazione completa, a Leona Popovic che aveva cominciato benissimo a Levi lo scorso anno prima di infortunarsi, ma pure a Paula Moltzan e, guardando verso est, alla rivelazione dello scorso inverno, la lettone Dzenifera Germane, e alla slovena Andreja Slokar che può tornare in cima, dopo la stagione di recupero che ha vissuto in seguito alla rottura del crociato di due anni fa. E ancora la campionessa del mondo in carica St-Germain e la “bomba” AJ Hurt, pronta ad esplodere da un momento all'altro.

Lo sappiamo, in casa azzurra lo slalom è l'unica nota dolente da anni, ma se Martina Peterlini e Marta Rossetti (5^ a Killington con una 2^ manche pazzesca, non si è più ripetuta) troveranno quel salto di qualità che sembrano poter avere nelle gambe, allora ci sarà un po' più di luce, che proverà ad accendere anche Lara Della Mea. Da Beatrice Sola, che ha sofferto tanto pur avendo la garanzia del pettorale con la grande annata precedente in Coppa Europa, si attende un segnale.

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