Sofia, facci ballare il samba! "Sentivo mio questo super-g, è una pietra miliare del percorso di recupero"

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Sofia, facci ballare il samba! "Sentivo mio questo super-g, è una pietra miliare del percorso di recupero"

Tutta la soddisfazione e l'orgoglio di una Goggia fantastica a Beaver Creek: è il secondo hurrà della Valanga Rosa in stagione dopo Brignone a Soelden, e adesso si va nel feudo di Sankt Moritz. Bassino soddisfatta, nonostante l'errore nel finale costato il podio.

Ieri aveva detto che avrebbe avuto ancora più fame per aver lasciato nel finale quei 16 centesimi a Cornelia Huetter, l’unica a batterla nella prima storica discesa delle ragazze sulla Birds of Prey.

E ha rispettato in pieno tutto quanto, una Sofia Goggia da dieci e lode per il ritorno al successo, alla seconda gara post infortunio e un anno dopo l’ultima perla in super-g, nella bufera di Sankt Moritz dove tra l’altro si andrà il prossimo week-end. Beaver Creek ha già il suo marchio indelebile, seconda italiana a vincere nella specialità su questa pista 12 anni dopo Matteo Marsaglia (e aggiungiamoci i trionfi in discesa di Ghedina e Innerhofer, oltre a quello di Blardone in gigante), per il 25esimo dipinto in gare di CdM, il 56esimo podio e il secondo successo di stagione dell’Italdonne, quasi due mesi dopo l’opening di Soelden a firma Brignone.

Federica oggi era forse la donna più attesa in casa azzurra, ha dovuto accontentarsi di un 5° posto con tanti rimpianti per aver sbagliato la linea sull’ultimo salto, mentre Bassino ha terminato sesta lasciando ancora di più nel tratto finale rispetto a Gut-Behrami, Raedler e Huetter, che hanno preceduto la valdostana e la cuneese di un soffio. Cinque italiane nelle undici (e sette a punti con Pirovano e Bernardi), con le buone prove anche di Curtoni e Melesi, e quel pettorale rosso di Sofia riconquistato un anno dopo, visto che in Engadina, Goggia cominciò allo stesso modo la stagione 2023/24 poi finita con il terribile infortunio di Ponte di Legno.

“Rispetto alla discesa sono riuscita a sciare meglio, ho messo in pista un misto fra cattiveria agonistica, tecnica e tanto istinto – l’analisi della campionessa olimpica nel post gara, tramite l’ufficio stampa FISI - Sono grata per essere tornata a fare Coppa del Mondo, è stata una sfida dura nei mesi scorsi, adesso sono ancora qui e all’infortunio non penso. Stamattina mi sono alzata molto gioiosa e mi sono detta: “Se arrivo al traguardo con luce verde faccio un balletto alla Braathen”, il problema è che non sono brasiliana ma italiana e di Bergamo e l’unica cosa che mi viene bene è fare la polenta.

Sono scesa con grande solidità, dal momento in cui gli allenatori mi avevano mandato il video del supergigante, lo avevo sentito mio. Sapevo che dovevo stare attenta alle prime cinque porte per poi scatenare i miei cavalli e così è stato. Forse è stato uno dei miei più belli super-g di sempre. La vittoria più importante è sempre la prossima, però chiaramente è una pietra miliare nel mio percorso.

Devo ringraziare i dottori che il 5 febbraio erano pronti ad aspettarmi in ospedale per ridurre la frattura, il mio percorso è stato come l’operazione, ho rimesso insieme curva dopo curva, pezzo dopo pezzo, alla fine però se i pezzi vengono messi bene insieme, escono cose straordinarie. Sono molto grata a loro, alla mia famiglia, alla Federazione, alla Guardia di Finanza e ai miei fans che mi vogliono bene. Torno in Italia a distanza di un mese perchè ho bisogno di mangiare una bella amatriciana tra due giorni e poi testa a Sankt Moritz”.

Marta Bassino sorride anche oggi, dopo il 7° posto in discesa: “Sono molto contenta di come è andata la gara, peccato per l’errore in fondo, sono andata larga tre curve e ho perso tempo. Non c’era tanta curva e bisognava mollare a tutta, sono soddisfatta del bilancio del fine settimana”.

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