Ecco i "5x5" per la stagione maschile: Odermatt su tutti, il sogno di Paris in discesa può avverarsi?

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Ecco i "5x5" per la stagione maschile: Odermatt su tutti, il sogno di Paris in discesa può avverarsi?

NEVEITALIA vi propone i cinque favoriti per ogni disciplina verso la 59esima Coppa del Mondo maschile. Colui che ha dominato il trofeo nelle ultime tre stagioni è ancora più favorito del passato, visti i guai fisici di Schwarz e Kilde; Hirscher e Braathen due rientri ricchi di incognite, la classifica più aperta sembra essere di nuovo quella di slalom con Feller che proverà a confermarsi. Vinatzer e "Domme" sono i fari azzurri.

E' tempo di “5x5” targati NEVEITALIA anche per la prossima Coppa del Mondo maschile, che scatterà domenica con il gigante di Soelden che avrà, esattamente come per la classifica generale, un netto favorito: Marco Odermatt.

Il fenomeno rossocrociato guida gran parte dei nostri pronostici per una stagione 2024/25 che conterà su 38 gare per gli uomini: lo scorso anno in origine erano ben 45, con 13 discese, 8 super-g, 11 giganti e 13 slalom prima della pioggia di cancellazioni, comprese tre gare tra i pali stretti come mai accaduto in passato. Questa annata sarà più ridotta, come noto, con 9 discese, 8 super-g, 12 slalom e 9 giganti: la distribuzione delle gare per specialità, ad ogni modo, dovrebbe cambiare poco in ottica generale visto che nessun specialista dei “rapid gates” sembra poter lottare con Re Odermatt, anche se Loic Meillard si candida a primo potenziale rivale, in un inverno molto particolare visto che segna i ritorni di Marcel Hirscher, seppur probabilmente a scartamento ridotto, e Lucas Braathen, ma anche le pesantissime assenze di Marco Schwarz (parziale, potremmo vederlo a dicembre inoltrato) e Aleksander Aamodt Kilde, che ha già annunciato di saltare l'intera stagione.

Sarebbero stati proprio l'austriaco e il norvegese i primi candidati a fare traballare il trono di “Odi”.

 

GENERALE: RE ODERMATT POI... IL VUOTO?

 

Marco Odermatt: va alla ricerca della quarta “coppona” consecutiva, l'anno scorso trionfò con quasi 900 punti di vantaggio pur sbagliando all'ultimo gigante, quello che sarebbe valso tanti record abbattuti. Poco male per il campionissimo nidvaldese, che ha vissuto un'estate senza patemi e si presenta già a Soelden da strafavorito, anche perchè i principali rivali, eccezion fatta per Meillard (del quale Odermatt ha tessuto le lodi nei giorni scorsi), per un motivo o un altro non ci sono o presentano mille incognite. E poi ci sarà Saalbach, su piste forse non ideali per lui, ma dove rimpinguare anche il bottino mondiale “avviato” a Courchevel nel 2023.

 

Loic Meillard: la sua crescita nell'inverno 2023/24 è stata esponenziale, specialmente nel finale di stagione trionfando sia in slalom che in gigante, ma dimostrando di avere tantissima qualità anche in super-g. E' il vero polivalente del circuito e, a 28 anni (che festeggerà martedì prossimo), nel pieno della maturità agonistica è la garanzia, assieme a Odermatt, per salire sul podio finale della generale. Per battere il fenomeno e compagno di squadra, però, servirebbe un autentico capolavoro.

 

Henrik Kristoffersen: è sempre lì, ormai da un decennio pur non avendo mai coronato il sogno della sfera di cristallo più importante. Ha avuto alti e bassi anche nell'ultimo anno, è vero, ma la classe è indiscutibile e, a 30 anni, è tutt'altro che logoro sul piano fisico: possono bastare due discipline per rimanere in quota per la top-3 finale, difficilmente potrà ottenere di più anche perchè in slalom non riesce a dominare, anzi, e in gigante si ritrova sempre davanti un Odermatt spaziale. Ridurre il gap dall'elvetico, forse, è la vera missione per la stagione alle porte.

 

Cyprien Sarrazin: ha concluso 5° nella graduatoria generale del 2023/24, ma con l'infortunio di Kvitfjell che ha rovinato i piani e gli è costato la coppa di discesa che probabilmente avrebbe meritato. Ha deciso di tornare a fare gigante, sin da Soelden, e considerato il suo passato nella disciplina e la maturità raggiunta con quanto di strepitoso fatto nella velocità nell'inverno passato, è certamente tra i principali candidati per il podio nella overall.

 

Atle Lie Mcgrath: può essere il polivalente del futuro, anche se dopo la nuova rottura del crociato rimediata ai Mondiali del 2023, si è dedicato più allo slalom dove è presto tornato al vertice, seppur con poca continuità. Talento immenso, è la vera speranza norvegese, dopo l'addio di Braathen, per puntare nei prossimi anni al massimo risultato perchè anche in super-g, poi messo da parte dopo quanto accaduto con il secondo infortunio a Courchevel, ha doti innate.

 

Outsider e azzurri: Manuel Feller ha concluso sul podio della generale 23/24, vero, ma è difficile che possa ripetere in termini di continuità quanto mostrato in slalom, ma a tratti pure in gigante (pensiamo soprattutto alla vittoria sfiorata a Schladming). Il tirolese può giocarsi comunque un piazzamento importante come Vincent Kriechmayr e, se tornerà subito in quota pur lasciando da parte la velocità (come già annunciato), anche Marco Schwarz magari sarà da top ten nella quale ci attendiamo Timon Haugan, che nelle discipline tecniche è ormai una garanzia. Lo è meno l'altro norge Alexander Steen Olsen, più che altro per la continuità e non la qualità che è eccelsa, mentre su Lucas Braathen il punto interrogativo resta tale. Per il neo brasiliano, però, sarebbe tutt'altro che una sorpresa vederlo collezionare punti sufficienti, tra slalom e gigante, per la top 5 finale.

L'Italia non lotterà neanche quest'anno, a meno di miracoli sportivi, per le prime posizioni dopo aver piazzato a ridosso della top 20, divisi da appena un punto tra di loro, Mattia Casse e Alex Vinatzer. Dominik Paris, se si ritroverà completamente anche in super-g, potrebbe risultare l'atleta azzurro col maggior potenziale di punti come accaduto spesso negli ultimi anni.

 

DISCESA: SENZA KILDE, TUTTI ATTENDONO LA SUPERSFIDA ODERMATT-SARRAZIN!

 

Cyprien Sarrazin: ha perso la Coppa del Mondo di specialità pur trionfando due volte nell'arco di 24 ore sulla Streif, dimostrando proprio nel tempio di Kitz di avere qualcosa in più rispetto a Odermatt. Sappiamo quanto accaduto e la sua voglia di rivalsa sarà totale: pare avere lavorato molto bene nel periodo estivo-autunnale e allora lo poniamo una tacca davanti al dominatore del circo bianco nell'ideale griglia per la disciplina regina.

 

Marco Odermatt: dopo aver messo in bacheca la prima sfera di cristallo di discesa, il suo obiettivo dichiarato è conquistare finalmente anche la Streif. Ha raggiunto un livello clamoroso anche contro i migliori specialisti al mondo, d'altronde il titolo iridato di Courchevel 2023 parla chiaro come la continuità trovata su ogni tipo di pista, anche in Val Gardena è lì a giocarsela e a Wengen sono arrivati i primi trionfi. Difficile venga distratto dalle altre due discipline o dall'obiettivo Mondiale.

 

Dominik Paris: l'ennesimo podio finale colto al termine della stagione della rinascita, perchè tale è stata per Domme l'ultima vissuta, ha ridato al fuoriclasse della Val d'Ultimo la voglia, a 35 anni, di provarci ancora per uno dei pochi obiettivi (oltre alla medaglia olimpica) che non ha raggiunto in carriera, appunto la sfera di cristallo della “sua” disciplina. Ha vinto solo in Val Gardena lo scorso anno, ok, trovandosi davanti due fenomeni che l'hanno battuto, in termini di punti, abbastanza nettamente. Anche Paris, ricordiamocelo sempre, è un fenomeno e va considerato eccome per il trofeo di specialità.

 

Vincent Kriechmayr: la sua capacità di essere sempre lì, a parte sui tracciati dove ha sempre sofferto in termini di scorrevolezza, lo pone certamente come un candidato per il podio. Non sembra più avere, almeno in discesa, la spinta per tenere il livello clamoroso di Odermatt e Sarrazin che hanno alzato ulteriormente l'asticella, ma non bisogna “mai sottovalutare il cuore di un campione”, diceva il grande tecnico di basket Rudy Tomjanovich. Il due volte iridato di Cortina 2021 è capace di tutto quando meno te l'aspetti.

 

Cameron Alexander: il ragazzo canadese ha piedi d'oro, il potenziale non è stato ancora espresso al suo 100% anche per qualche guaio fisico, ma è la nostra scommessa per l'annata 2024/25. Ha vinto nel 2022 a Kvitfjell, collezionando 3 podi in CdM e salendo pure su quello mondiale, col bronzo nella tostissima discesa iridata di Courchevel. Il futuro, come per Odermatt e in parte Sarrazin, è dalla sua... ma occhio anche al presente!

 

Outsider e altri azzurri: mancherà, oltre naturalmente a Kilde, un altro gran discesista come Niels Hintermann, che dovrà vincere prima la sua battaglia con il cancro prima di vederlo in pista, lo speriamo davvero tutti, per la stagione olimpica.

Ecco allora che fuori dalla top 5 scegliamo nomi come quelli dei nordamericani, da James Crawford a Ryan Cochran-Siegle che ha sete di riscatto, ma anche ad un potenziale fenomeno come Franjo von Allmen. Davanti a loro, però, potrebbero esserci un altro paio di azzurri perchè l'Italjet si presenta con una squadra di assoluto livello: Florian Schieder, una volta messo a posto quel malandato ginocchio, può giocarsela su tantissimi terreni ed è una garanzia, Mattia Casse ha vissuto un inverno più difficile dopo quello splendido del 22/23, ma può pensare di giocarsi di nuovo la zona podio in molte gare.

E occhio a Bosca, anche se la sua specialità preferita è il super-g, e Zazzi.

 

SUPER-G: ODERMATT SU TUTTI, MA POTREBBERO ESSERCI SORPRESE

 

Marco Odermatt: ha vinto la coppa di specialità nelle ultime due occasioni, pensare che finisca fuori dal podio di una gara è rarità assoluta, a parte contesti particolari, ed è chiaro che sarà in cima al pronostico. E' altrettanto vero che gli appuntamenti non sono tantissimi e rimane pur sempre la disciplina, assieme allo slalom, con più variabili in ballo: mancherà il suo riferimento come rivale degli ultimi anni, Aleksander Aamodt Kilde, ma la qualità degli avversari è comunque importante.

 

Vincent Kriechmayr: secondo lo scorso anno tenendo aperta la classifica sino al gran finale di Saalbach, il veterano del Wunderteam è l'esteta del super-g e può provare a contrastare ancora Re Odermatt. Nel 2023/24, paradossalmente, ha fatto centro sulle piste più facili come Val Gardena e Kvitfjell, ecco che se ritroverà la continuità allora sarà l'osso più duro per l'elvetico detentore del trofeo.

 

Cyprien Sarrazin: pur con meno sicurezze rispetto alla discesa, piegando Odermatt a Wengen (ma con parziali da paura anche in altre gare) ha dimostrato che pure in super-g può risultare un fattore. Probabilmente già a Beaver Creek ne vedremo delle belle...

 

James Crawford: è il campione del mondo in carica, ma in Coppa del Mondo non ha ancora vinto e l'ultimo e unico podio in super-g risale a due anni e mezzo fa, prima di coglierne tre in discesa. Nel mezzo, però, c'è stata la perla iridata ma anche tanti intoppi, non solo per sfortuna visto che il canadese è un po' un “cavallo pazzo” con un potenziale, però, da paura. Specialmente in questa disciplina, ecco che per lui sarà un inverno, forse quello più importante della carriera per capire se potrà diventare uno dei velocisti di riferimento dei prossimi anni.

 

Loic Meillard: la sua tecnica in velocità è da livello assoluto, i due podi di Garmisch e Saalbach sono ulteriore conferma che anche su piste meno tecniche può dire la sua e manca solo la vittoria per consacrarlo. Il podio di specialità non sarà probabilmente il suo obiettivo, avendo il focus incentrato su gigante e slalom, ma arriverebbe di conseguenza con la continuità che il classe 1996 del Canton Neuchatel sa garantire ormai su tre discipline.

 

Outsider e altri azzurri: Alexis Pinturault sarà al rientro, direttamente a Beaver Creek (la pista che preferisce nelle discipline veloci), a quasi un anno dal crociato rotto a Wengen, e magari gli servirà un po' di tempo per riacquisire quella confidenza che gli svizzeri Rogentin e von Allmen, probabilmente da top 5 fissa o quasi, certamente possono dimostrare.

Raphael Haaser è una bellissima realtà e la seconda punta di casa Austria, che punterà anche su Babinsky e su un talento pronto ad esplodere come Lukas Feurstein. E ancora Sejersted, seppur anch'egli post infortunio, il canadese Read e... un bel po' di azzurro, i nomi sono parecchi in qualità di outsider: di Paris abbiamo detto, manca l'ultimo step per tornare in quota anche in questa specialità, mentre “Gugu” Bosca, dal podio di Garmisch al 5° posto nella graduatoria finale, ha vissuto la stagione più bella e ora può divertirsi alla grande. Per Casse il feeling sembra maggiore in discesa, ormai da tempo, discorso inverso per Innerhofer che andrà alla ricerca di un posto per i Mondiali, ma la grande carta del futuro per l'Italia in super-g si chiama Giovanni Franzoni. Pienamente recuperato sul piano fisico, il gardesano si giocherà un inverno molto, molto importante...

 

GIGANTE: IL RE PER TUTTI I PRIMATI, OCCHIO AI NORGE E... PINHEIRO!

 

Marco Odermatt: la striscia record di podi e vittorie, interrottasi con l'errore nella manche decisiva della gara finale di Saalbach, è la dimostrazione della superiorità tra le porte larghe del detentore di coppa, titolo mondiale e olimpico; anche sbagliando, e la scorsa stagione è accaduto in più occasioni, il fenomeno di Buochs ha margine per vincere in ogni condizione ed è difficile pensare ad un rivale per la coppa. Vedremo se perderà qualche gara in più...

 

Loic Meillard: nella seconda parte del 2023/24, l'altro svizzero di punta è stato l'uomo più vicino a Odermatt, approfittando di quanto accaduto nell'ultima gara per tornare a vincere anche tra le porte larghe, dopo essersi sbloccato ad inizio 2023 a Schladming.

 

Henrik Kristoffersen: le ultime sue vittorie in gigante risalgono al marzo 2022 quando fece doppietta a Kranjska Gora, poi qualche occasione in cui Odermatt l'ha beffato, ma anche gare decisamente sotto standard. Vedremo se HK94 punterà maggiormente a questa disciplina o a svettare in slalom, dove potrebbe esserci più spazio per la coppa di specialità.

 

Alexander Steen Olsen: ha messo giù qualche manche a livelli vicini a Odermatt, per un motivo o per l'altro spesso ha rovinato tutto con errori grossolani, ma la velocità e la qualità tecnica del giovane norge è sotto gli occhi di tutti. Inverno cruciale per dimostrare di poter trovare la strada giusta in termini di continuità e quindi assaltare il primo successo nella specialità e di conseguenza pensare anche ad un bel piazzamento nella coppa di disciplina.

 

Filip Zubcic: partito a tutto gas, trafitto per un soffio da Odermatt sulla Gran Risa, il veterano croato è tornato ad essere un riferimento dopo qualche anno un po' in altalena. Ha chiuso sul podio finale qualche mese fa e ce lo aspettiamo lì a farci divertire, parliamo in ogni caso di uno che ha vinto 3 volte nel massimo circuito, anche se l'ultima risale ad oltre 3 anni e mezzo fa. D'altronde, dopo l'era Hirscher si è beccato quella di Odermatt...

 

Outsider e altri azzurri: Zan Kranjec non ha convinto troppo nell'ultima annata, ma ci sono parecchi atleti che possono lottare per podi di giornata e anche per la top-3 finale, pensiamo in primis a McGrath, allo stesso Feller e, con le incognite per motivi differenti, al rientrante Braathen (per non parlare di Hirscher, sul quale è impossibile fare pronostici) e all'andorrano Verdu, che si è di nuovo infortunato prima dell'opening, ma anche a due stelle come Pinturault e Schwarz, reduci dalla rottura del crociato e bisognosi sicuramente di tempo per il vertice in una disciplina così tosta.

Poi ci sono gli azzurri, che hanno chiuso benissimo l'inverno 2023/24 con Vinatzer e De Aliprandini sempre più vicini alla zona podio che devono attaccare come obiettivo. Più difficile per Della Vite e Borsotti, così come per Zingerle, ma la costanza da top ten non è utopia per un gruppo che ha sofferto, è stato anche molto criticato, ma ha una discreta batteria da proporre per la prossima stagione.

 

SLALOM: SOLITA TONNARA, FELLER DEVE CONFERMARSI, HAUGAN INCANTA E NOEL... CE LA FARA'?

 

Manuel Feller: non è mai uscito dalla top five in ognuna delle gare di specialità in un'annata difficilmente ripetibile. Se davvero il tirolese avrà ancora quel feeling perfetto di qualche mese fa saranno dolori per tutti ed è giusto porlo in cima al pronostico, ma il bis in slalom sarebbe una grandissima impresa.

 

Timon Haugan: terzo nella coppa 2023/24, il norvegese ha finalmente ottenuto il primo hurrà nella gara delle finali di Saalbach, dopo averci girato attorno a lungo. Grandissima classe, può provarci per il trofeo anche se sono cambiate un po' di cose, con il ritorno di Hirscher nella scuderia della quale fa parte, Van Deer-Red Bull Sports, in termini di supporto: speriamo che questo non lo condizioni perchè è un piacere vederlo là davanti a lottare e la prossima stagione dovrà essere quella della conferma e consacrazione.

 

Clément Noel: non ha mai vinto la Coppa del Mondo e, a 27 anni, è ora che uno specialista formidabile come il transalpino, non a caso campione olimpico in carica, riesca a colmare questa lacuna.

Continua a fare su e giù in termini di rendimento anche all'interno della stessa manche, la schiena gli ha dato spesso problemi e deve gestirsi, un fattore che certamente va considerato anche nel momento in cui lo si critica proprio perchè, di fatto, non ha mai lottato sino alla fine per il trofeo che tutti gli pronosticano da anni.

 

Loic Meillard: quarto in griglia... per modo di dire, nel senso che è un sostanziale ex-aequo tra molti atleti e Loic è ormai una garanzia, praticamente alla pari del gigante. Ha dominato ad Aspen e può, anzi deve pensare sin dalla prima gara, col ritorno del circuito maschile a Levi, a fare punti per la coppa di specialità.

 

Lucas Braathen: beh, parliamo del vincitore della coppa 2022/23, prima del clamoroso annuncio del ritiro, trasformatosi in un anno sabbatico. Torna con un team privato e una convinzione assoluta, ma non sarà così scontato rivederlo subito in vetta anche tra i pali stretti: il suo slalom “bailado” incanta, due anni fa perse l'opportunità dell'oro mondiale con un grave errore forse dovuto, anche, ad un recupero affrettato post operazione di appendicite. Ecco, l'oro iridato di Saalbach, dopo quasi 4 mesi di gare, potrebbe anche diventare il suo obiettivo in corso d'opera.

 

Outsider e altri azzurri: Linus Strasser ha vissuto il suo anno più bello, chiudendo poi 2° nella classifica di specialità seppur ad abbondante distanza da Feller, ma per il veterano bavarese non sarà semplice ritrovarsi con costanza agli stessi livelli. Per questo lo “giochiamo” fuori dai 5, scelta difficilissima come quella che prendiamo per Henrik Kristoffersen, che la sfera di cristallo tra i rapid gates l'ha vinta ben tre volte.

Daniel Yule ha abbassato leggermente i suoi standard nel 23/24 dopo una grande annata che lo vide pensare anche alla coppa, di McGrath e Steen Olsen, due capaci di tutto in slalom, vale in parte il discorso fatto per il gigante ma specialmente in questa disciplina possono vincere gare, eccome. Più complicata la missione risalita di Zenhaeusern e Ginnis, naturalmente vale anche per uno Schwarz da recuperare e su Hirscher... l'incognita è gigantesca.

Casa Italia: Alex Vinatzer deve, come minimo, tornare a giocarsi qualche podio visto che è quasi una bestemmia che non ci riesca da fine 2020, bronzo mondiale a parte. La vittoria, con uno scenario così aperto, dovrà essere il passo successivo mentre Tommaso Sala e Tobias Kastlunger possono giocarsi buone carte e puntare alla top 15 della WCSL con costanza per poi sognare qualcosa di più. Stefano Gross ci proverà ancora, vedremo sin dove riuscirà a spingersi il fassano per poi decidere se tentare di “aggiungere” anche la stagione olimpica prima di chiudere la carriera.

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