Tutta la felicità del "nuovo" Hirscher: "Avevo solo da perdere, oggi vale più di una delle mie vittorie"

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Tutta la felicità del "nuovo" Hirscher: "Avevo solo da perdere, oggi vale più di una delle mie vittorie"

A 35 anni, il campionissimo salisburghese è tornato (per la prima da "orange"), da quel 17 marzo 2019 quando chiuse la stagione dell'ottava Coppa del Mondo consecutiva, con un 23° posto impensabile per mille motivi. L'ha fatto su una pista che è tra quelle che gradisce di meno (e il piano finale gli è costato una top 15) e ora bisognerà capire sin dove vorrà spingersi, con gli slalom di Levi e Gurgl all'orizzonte: le parole di MH89 nel post gara di Soelden.

Sono passati 2051 giorni da quello slalom delle finali di Soldeu, un anonimo 14° posto quando le batterie erano ormai scariche, avendo già messo in bacheca tutto quel che poteva anche nell'inverno 2018/19 e, forse, già pensando che la sua carriera sarebbe finita, pur avendo annunciato il ritiro solo il successivo 4 settembre.

Marcel Hirscher è tornato, nella sua Austria che rimane il paese per il quale ha scritto la storia dello sci, anche se la seconda vita sportiva del G.O.A.T. dello sci è sotto bandiera olandese: il gigante sul Rettenbach di Soelden è stato esaltato anche e soprattutto dalla sua presenza, perchè l'attesa di tutto il circo bianco, dai ventimila a bordo pista ai tecnici e agli appassionati davanti alla tv, era per quel numero 34 così speciale.

Il ventottesimo crono della prima manche è valso una qualificazione che, per molti che l'avevano visto in allenamento (anche se Marcel ama nascondersi nei confronti dei training), non era raggiungibile anche se Manfred Moelgg, come ha raccontato Paolo De Chiesa a Rai Sport (e lunedì sera ne parleremo su NEVEITALIA con il ritorno di “Ghiaccio Verde”), aveva confessato all'ex slalomista della Valanga Azzurra di avere visto un Hirscher veloce.

Il 23° posto in classifica, recuperando 5 posizioni con il terzo crono nella 2^ manche, non dice tutto perchè l'asso di Annaberg ha pagato moltissimo nei 15 secondi scarsi del piano conclusivo, sia nella prima che poi nella discesa bis, e nonostante questo ha concluso a 4 decimi dal 12° finale. Certo, il n° 3 nella seconda aiutava parecchio, ma per i mille fattori che c'erano in ballo, ricordando che la pista del Rettenbach è tutt'altro che quella preferita dal salisburghese, questo è un risultato clamoroso.

Un nuovo inizio? Per arrivare dove? Lo scopriremo solo col tempo, anche nel post gara odierno lo stesso Hirscher non si è esposto più di tanto, ma ha utilizzato parole importanti per definire questo 27 ottobre unico nella sua carriera: “E' stato molto, molto emozionante – le impressioni al microfono dell'ORF – Lo sci è sempre stato la mia vita e quanto successo oggi è bellissimo, un vero privilegio essere qui.

Avrei potuto perderci molto, lo so bene, perchè se avessi preso 6 secondi di distacco tutti avrebbero detto che ero invecchiato. E' normale che sia così, ma penso che questa gara per il suo significato valga più di qualche mia vittoria.

Tecnicamente, è andata bene sino alla fine del ripido – ha aggiunto Marcel – poi ho pensato che stavo andando sempre più fuori linea e che dovevo stare al sicuro, ovviamente perdendo terreno. Chiudo a poco più di 2 secondi, come in allenamento: se penso che potrò farlo per tutta la stagione, è qualcosa di fantastico”.

Prossimi appuntamenti? Gli slalom di Levi (17 novembre) e Gurgl (sette giorni più tardi), per scoprire quale Hirscher si potrà trovare tra i rapid gates...

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Alle 13.00 lo start della manche decisiva per uno slalom ancora incertissimo, con i transalpini là davanti ma tante possibilità anche per Strasser, Steen Olsen, lo stesso Nef e... cosa farà Pinheiro dal 10° posto? Fuori Hirscher e tutti gli azzurri, ma lo spettacolo è garantito.