Il Re è tornato, evviva il Re: fantascientifico Hirscher sul Rettenbach, anche Braathen fa sognare

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Il Re è tornato, evviva il Re: fantascientifico Hirscher sul Rettenbach, anche Braathen fa sognare

Oltre cinque anni e mezzo dopo l'ultima recita, il campionissimo torna centrando il pass a Soelden, col 28° crono a 2"29 da Steen Olsen, per una 2^ manche imperdibile (ore 13.00) e nella quale anche "Pinheiro" punterà già in alto. Le parole di De Aliprandini, fiducioso dall'8^ piazza, e Vinatzer, così come quelle di Odermatt che a Rai Sport spiega. "Capita di perdere il controllo, la stagione è lunga".

Il Re è tornato, evviva il Re.

Nel giorno in cui Marco Odermatt deraglia nel cuore della prima manche, col pettorale n° 1 aprendo da strafavorito la prima gara di Coppa del Mondo (e con la Svizzera che aveva perso Loic Meillard causa problemi alla schiena nel riscaldamento), poco meno di un'ora più tardi il G.O.A.T. scrive una delle pagine già da enciclopedia dello sci. Senza voler esagerare, ma dopo 2051 giorni di stop agonistico, ad oltre 35 anni e senza una preparazione mirata, pur con il supporto di partner di primissimo livello, quanto fatto da Marcel Hirscher questa mattina a Soelden è fantascientifico.

Molti temevano una figuraccia, invece si è ritrovato, con un'altra nazionalità ma la stessa voglia, anche se lo spirito e le pressioni sono certamente differenti rispetto a quanto dominava il circuito infilando otto coppe assolute una dopo l'altra in bacheca nella sua casa di Annaberg, un Hirscher su livelli già eccelsi.

Partendo col n° 34 e con la pista che concedeva già molto poco, come da previsioni, MH89 è stato in grado di centrare la qualificazione per una 2^ manche che avrà attese forse ancora più alte (a partire dalle ore 13.00), visto che a questo punto uscendo dal cancelletto per terzo, col 28° crono a 2”29 da Alexander Steen Olsen, è possibile pensare ad un risultato non lontano dalla top 15.

Potrebbe fare ancora di più, ma è anche normale che sia così pur trattandosi anche in questo caso di un bellissimo rientro, dopo l'anno sabbatico e il passaggio dalla Norvegia al Brasile, Lucas Pinheiro Braathen: 19° tempo con 1”68 di ritardo, partendo col numero 41. Strepitoso e pronto ad attaccare pure la top ten.

L'Italia porta a casa una prima manche discreta, anche se tra assenze e gli “zero” di Odermatt e Meillard, l'occasione sarebbe ghiottissima e forse si poteva sperare in qualcosa di più. Luca De Aliprandini è ancora in corsa per tutto, anche se il distacco dal podio è di quasi 7 decimi: 8° a 0”76, il veterano trentino è abbastanza soddisfatto parlando della sua prova ai microfoni di Rai Sport, intervistato da Ettore Giovannelli. “Ho fatto una bella manche, non al 100% ma sono contento della parte difficile, che mi fa ben sperare per la seconda, è lì che si decide la gara e Federica l'ha vinta così ieri. Nella parte bassa forse ho aspettato un po' a prendere velocità in uscita muro, ora si rimescolerà un po' tutto”.

Non hanno avuto accesso alla 2^ manche Della Vite (senza dimenticare la frattura al pollice della mano), Zingerle e Talacci, dentro Borsotti con la 23esima prestazione, mentre ha terminato 13°, a 1”20 dalla vetta, un Alex Vinatzer non brillantissimo. “Credo che tutti siano rimasti sorpresi vedendo in tv che Odermatt era uscito, ma fa parte dello sci e si poteva sfruttare meglio l'occasione – ha detto il gardenese a Rai Sport – Ho perso subito l'appoggio in alto e poi ad entrata muro, non mi sono fidato a fare velocità nel finale ma almeno ho rotto il ghiaccio.

Vediamo di attaccare nella seconda perchè con l'ombra è un attimo fare la differenza”.

Non ho sofferto con la mano, ma pensavo di fidarmi di più – le parole di Pippo Della Vite – Scendendo invece mi sentivo fermo, alto di linea e senza spingere, poi mi sono pure incastrato in una porta prima del piano e ci ho messo una vita ad arrivare in fondo. Per fortuna c'è un mese per ritrovare buone sensazioni”.

Intercettato sempre da Ettore Giovannelli, il grande favorito Marco Odermatt, uscito sul muro quando aveva già più di mezzo secondo su tutti, ha preso con filosofia quanto accaduto, secondo out per lui dopo quello alle finali di Saalbach dove si interruppe la striscia di 12 hurrà consecutivi tra le porte larghe. “Ho rischiato tutto, evidentemente troppo ma volevo dare il massimo – la sua analisi – Mi sono inclinato e ho perso il controllo, può capitare ma la stagione è lunga e non mi abbatto”.

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