La farsa di Zagabria è finalmente terminata: slalom maschile cancellato definitivamente

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La farsa di Zagabria è finalmente terminata: slalom maschile cancellato definitivamente

Prima manche del terzo slalom stagionale durata poco più di un'ora, con soli 19 atleti scesi e Foss-Solevaag in testa (con Vinatzer 4°), tra buche e interruzioni continue. Ora tutti di corsa verso Adelboden, con grave ritardo...

Una gara che non poteva disputarsi, né ieri né oggi, e solo con colpevole ritardo (anche se i motivi per salvarla in qualche modo sono chiari e riguardano la parte economica) è stata finalmente cancellata.

Lo slalom maschile di Zagabria, già rinviato di 24 ore, è durato poco più di un'ora, tra buche e interruzioni continue nel corso di una prima manche che ha visto scendere 19 atleti, poi finalmente la FIS ha mandato tutti a casa, o meglio a fare i bagagli per viaggiare rapidamente in direzione Adelboden, teatro sabato e domenica di altre due gare tecniche.

Una Crveni Spust in condizioni disastrose, per una sfida tra i pali stretti semplicemente irregolare, basti pensare che un atleta in grandissima forma come Kristoffer Jakobsen, col suo pettorale rosso partendo per 15°, ha pagato oltre 2 secondi da quel Sebastian Foss-Solevaag che aveva sfruttato al meglio il n° 1 per fare la differenza su tutti.

Non era bastata la nevicata di ieri sera (anzi, quei cm in più di coltre bianca non hanno aiutato), e neppure l'abbassamento delle temperature, per “ricostruire” una pista che, solo all'apparenza, oggi sembrava poter reggere.

Nulla da fare per il primo appuntamento maschile del 2022, che vedeva appunto il vincitore di Campiglio guidare con 49 centesimi su Ramon Zenhaeusern, di 58 su Clément Noel, partito già con handicap avendo il numero 7, e di 87 sull'unico altro atleta rimasto sotto il secondo, un Alex Vinatzer che aveva attaccato senza remore (col pettorale 8) lasciando 3 decimi di troppo per un errore in avvio, ma pienamente in corsa per il bis del podio ottenuto qui due anni fa.

Nulla di tutto ciò, con l'interruzione definitiva arrivata prima della partenza di Manfred Moelgg (pettorale 20), qui vincitore nel 2017, dopo che già si era rimasti fermi una ventina di minuti dopo il n° 14 (con Jakobsen in attesa al cancelletto), tra pali che non tenevano in una neve ormai “morta” e buche enormi.

Può sorridere Manuel Feller, mettiamola così, visto che l'austriaco aveva gettato alle ortiche a 4 porte dal termine una manche buonissima da 2° posto (partendo già col numero 6), oppure lo stesso Henrik Kristoffersen in gravissima difficoltà e a quasi 3 secondi dal connazionale al comando. Ora Adelboden, sabato con il gigante (per Pinturault e tanti altri pochissimo tempo per prepararla, con quasi 1000 km di viaggio da fare al... volo), poi domenica quello che diventa il terzo slalom stagionale del circuito maschile.

Con cinque gare di specialità già previste in questo mese di gennaio, tutto da vedere dove si potrà recuperare questa gara, mentre Wengen si è già accollata il super-g di Bormio e si attende sempre il piazzamento della discesa di Beaver Creek (probabilmente a fine stagione in quel di Kvitfjell).

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