Per Zazzi preoccupa il ginocchio destro. Paris: "Meglio di ieri". In Francia è polemica per Sarrazin

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Per Zazzi preoccupa il ginocchio destro. Paris: "Meglio di ieri". In Francia è polemica per Sarrazin

Giornata da brividi a Bormio, prima della discesa in programma sabato che, a meno di miracoli, non vedrà protagonista il vincitore uscente dopo il volo in prova. Il compagno Allegre durissimo: "Non sanno preparare la pista, se sarà così per le Olimpiadi...". Odermatt: "I cambi di neve la rendono un po' più pericolosa". Casse pieno di fiducia per le gare.

Un secondo e ultimo training che ha regalato purtroppo tre brutte cadute e un possibile, serio infortunio in casa Italia.

Il padrone di casa Pietro Zazzi, nella sua Bormio, ha impattato malamente all’attacco della zona di Pian dell’Orso inforcando in pieno una porta e procurandosi, nella rotazione conseguente, un danno alla gamba destra; il dt azzurro Max Carca ha fatto sapere che è stata colpita la tibia, con il valtellinese che è stato trasportato all’ospedale di Sondalo proprio pochi minuti dopo quanto accaduto a Cyprien Sarrazin (e nel mezzo c’era stato il volo di Josua Mettler, dolorante ma in ogni caso in piedi rapidamente).

E’ scoppiata la polemica, specialmente in casa Francia ma con il tema che chiaramente tocca tutti i discesisti, sull’incidente occorso al campione transalpino, due volte re della Streif lo scorso anno, poche settimane dopo aver conquistato proprio la discesa sulla Stelvio, che sabato mattina (ore 11.30 il via) al 99% non lo vedrà protagonista.

Nils Allegre ha attaccato in maniera durissima, ai microfoni di Eurosport, l’organizzazione bormina che, lo ricordiamo, nella preparazione della tappa finale del 2024 ha dovuto fare i conti con la mancanza di neve, tanto che il posticipo del controllo FIS, dal 15 al 18 del mese, ha permesso di riuscire a completare la pista in tempo. “Qui non sanno preparare la pista, pur facendolo da 40 anni – le parole, oggettivamente irrispettose dell’immenso lavoro che fanno Omar Galli e i suoi uomini, del velocista francese – Non fanno altro che renderla pericolosa, mentre a Kitzbuehel è il contrario.

Domani vedremo 4 secondi di distacco dal 1° al 30°, non c’è alcun rispetto per gli atleti: domani io stesso mi assumerò i rischi del caso, ma ad un anno dalle Olimpiadi qui, presentare una pista del genere fa paura anche per i Giochi”.

Marco Odermatt è stato decisamente più cauto nel giudizio rispetto ad Allegre, pur sottolineando che “rispetto alla Val Gardena sono due due mondi diversi, anzi sembra quasi un altro sport perché questa è una delle discese più difficili. Come atleti detestiamo i cambiamenti di neve, dal ghiaccio ad altri punti dove hanno messo meno acqua, è difficile anche avere il giusto set-up e capire la pressione che devi dare. Chiaramente questo la rende più pericolosa di quanto lo sia già solitamente”.

Cameron Alexander, oggi col miglior crono (ma contava davvero poco, nessuno ha spinto da cima a fondo), ha spiegato sempre ad Eurosport: “Qui è una battaglia dall’inizio alla fine, io oggi ho cercato solo le sensazioni migliori, ma in gara conterà solo essere veloci. I cambi di neve? Un paio di punti senti la differenza, ti può anche sorprendere ma devi farti trovare pronto”.

Mattia Casse, anche nel secondo training il miglior azzurro con la settima prestazione, a 1”18 dal canadese, a fisi.org: “Devo dire la verità, oggi forse è la prima volta che mi sono sentito a mio agio – ha analizzato il piemontese, 9° nel 2022 e 6° dodici mesi fa, i suoi migliori risultati sulla Stelvio - Sono contento, avevo sensazioni giuste ed è un buon punto avanti. Sopra la neve è un po’ più ghiacciata, nella parte inferiore è più aggressiva. Discesa e super-g vanno avanti insieme, non faccio differenze: sono discipline di pari importanza ed ho la medesima voglia di riuscire ad essere competitivo”.

Passi avanti per Dominik Paris, autentico re della Stelvio con le sei vittorie in discesa più quella in super-g: ieri a terra, oggi 8°: “E’ andata meglio di ieri; ho cambiato un po’ il set-up, si è visto con Sarrazin che può capitare in ogni momento di cadere qui, mi spiace sia accaduto a Cyprien.

La vera questione è riuscire a gestire i diversi tipi di neve nei punti in cui cambia, non è semplice stare sul pezzo”.

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