Pinturault sempre più nella storia, 3 è il numero magico: "Sono orgoglioso, ma ora c'è lo slalom"

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Pinturault sempre più nella storia, 3 è il numero magico: "Sono orgoglioso, ma ora c'è lo slalom"

La terza perla nel gigante di Adelboden, dominando in maniera ancor più impressionante rispetto a ieri, lancia il francese verso il mese della verità per il sogno coppa, che ora passerà anche e soprattutto dallo slalom.

Tre come le vittorie consecutive in gigante nel corso di questa stagione, tre come i successi in carriera ad Adelboden, tre... ntatrè i successi in Coppa del Mondo (17 tra le porte larghe) dopo il back to back firmato nel tempio della Chuenisbargli.

Alexis Pinturault corre verso numeri importantissimi, anche se l'unico pensiero del campione transalpino è quello di coronarli vincendo quella benedetta Coppa del Mondo assoluta che, chiunque abbia superato quota 30 sigilli nel massimo circuito, ha portato a casa almeno una volta. Dopo il capolavoro bis visto quest'oggi nel sesto appuntamento stagionale di gigante, il vantaggio su Aleksander Aamodt Kilde è salito a quota 115 punti, ma saranno i prossimi 6 slalom previsti, a partire da domenica con quello di Adelboden e sino ai due di fine mese a Chamonix, a dirci davvero se Alexis avrà spiccato il volo verso la sua prima sfera di cristallo.

Intanto, si è ripreso il pettorale rosso di gigante già indossato in passato, anche se pure in questo caso mai conquistato a fine stagione: “Sono molto orgoglioso delle prestazioni ottenute in questi due giorni – ha raccontato nel pomeriggio a Ski Chrono il 29enne di Courchevel – Adelboden è qualcosa di speciale, ma è stata una gara tutt'altro che scontata; qui è difficile perchè ci sono molti movimenti del terreno, bisogna sciare in modo intelligente e saper fare la differenza sui punti chiave”.

Pinturault che, prima della tripletta tra Gran Risa e Chuenisbargli, aveva sempre concluso in top 5 tra Soelden e Santa Caterina Valfurva, ma aveva sempre mancato il podio nella sua disciplina preferita. “Mancava qualcosa, ma abbiamo lavorato con Head e trovato piccole cose che mi hanno permesso di sciare ancora meglio, con più facilità.

Gli avversari però sono sempre lì, la lotta sarà serrata sino alla fine e ora devo pensare a riposare per cercare di ritrovare la forza nelle gambe entro domani. Il pettorale rosso? Non è importante averlo adesso, ma a fine stagione”. Esattamente come la leadership della overall, per coronare quel sogno che da quasi un decennio, dalle prime sfide con Marcel Hirscher, tutti hanno indicato come un obiettivo da poter realizzare per un campione del suo calibro. Ora, forse, è arrivato davvero il momento giusto.

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