Previsioni meteo favorevoli, mancano "solo" 300 mt per completare la Gran Becca: "Siamo fiduciosi"

Fiducia e ancora cinque giorni di tempo per completare quella “Gran Becca” che fa tanto soffrire.

L'organizzazione di Zermatt-Cervinia vuole salvare le sue quattro, storiche discese in programma il 29-30 ottobre per gli uomini e il 5-6 novembre per quanto riguarda il settore femminile. Nonostante la mancata preparazione completa dei 4 km di pista entro la data di domenica 16 ottobre del controllo neve organizzato dalla FIS, nelle ultime ore è aumentato l'ottimismo, grazie al fatto che il termine imposto dalla Federazione è stato spostato a sabato 22, ma anche alle previsioni meteo favorevoli entro il prossimo week-end.

Ieri il direttore di gara Rainer Senoner e il presidente del comitato organizzatore dello “Speed Opening”, Franz Julen, assieme ai responsabili delle discipline veloci in casa FIS, Hannes Trinkl e Raimund Plancker, hanno valutato i lavori sulla Gran Becca, valutati ben avanzati sino a 300 mt dal traguardo. Come noto, manca neve nell'ultimo tratto verso Laghi Cime Bianche e serviranno 2-3 notti a basse temperature per completare il tracciato. “Non vogliamo lasciare nulla di intentato affinché Matterhorn Cervino Speed Opening possa iniziare come previsto il 29 e 30 ottobre con le gare maschili e crediamo che questi sei giorni in più possano fare la differenza per gli organizzatori per condurre le gare con successo”, ha spiegato il segretario generale della FIS, Michel Vion.

Decisivi per il rinvio da parte della FIS, inoltre, il lavoro preparatorio svolto in pista e fuori pista, nonché le previsioni meteo favorevoli, come detto, per la fine della prossima settimana con temperature che si prevede saranno ben al di sotto dello zero. “Siamo molto grati alla FIS per questa opportunità, credono molto in una prima edizione di successo della Matterhorn Cervino Speed Opening, proprio come noi. Il nostro team continuerà a lavorare in modo coerente e con grande impegno affinché possa svolgersi la prima discesa transfrontaliera nella storia della Coppa del Mondo”, ha concluso il presidente dell'OC, Franz Julen.