Tutti contro Martin Fourcade, che cerca uno storico poker [PRESENTAZIONE]

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Tutti contro Martin Fourcade, che cerca uno storico poker [PRESENTAZIONE]

Al di là della staffetta mista di domenica, autentico prologo dell'inverno, fra esattamente sette giorni (alle ore 17.15 del 3 dicembre) comincerà la 38^ Coppa del Mondo di biathlon maschile. Il 2014-'15 potrebbe assumere i contorni di annata storica poiché Martin Fourcade è in lizza per riuscire dove in precedenza tutti hanno fallito.

Infatti il francese potrebbe diventare il primo uomo a vincere 4 Sfere di cristallo consecutive abbattendo il primato di tre successi di fila detenuto in coabiazione con il tedesco Frank Ullrich e il connazionale Raphael Poirée

Neppure Ole Einar Bjørndalen è riuscito nell'impresa di realizzare un filotto di 4 affermazioni nella classifica generale. Va detto che se nell'inverno 2006-'07 il norvegese non avesse optato per gareggiare anche nello sci di fondo avrebbe vinto quella Coppa del Mondo (andata invece a Michael Greis) a avrebbe realizzato una serie di 5 affermazioni (lo scandinavo ha vinto nel 2004-'05, 2005-'06, 2007-'08, 2008-'09).

Tuttavia i "se", i "ma" e i condizionali non fanno la storia che invece potrebbe essere riscritta dal ventiseienne catalano. Paradossalmente le sue quotazioni nella corsa alla Sfera di cristallo sono salite grazie alla mononucleosi contratta in estate. Il malanno appare superato e al tempo stesso ha indotto Fourcade ad abbandonare il proposito di competere su 2 fronti, ovvero cercare la medaglia iridata sia nel biathlon sia nello sci di fondo, che 8 anni fa fu fatale a Bjørndalen.

Proprio i due mesi di preparazione persi tra luglio e settembre impediscono di assegnare al transalpino il ruolo di grande favorito per la conquista della Coppa del Mondo. Ovviamente Martin resta l'atleta più accreditato per il successo finale, ma con un'incognita riguardo la tenuta della condizione atletica nel corso dell'inverno che fa crescere le possibilità di tornare a vedere una competizione serrata nella corsa alla classifica generale.

Gli uomini che tenteranno di spezzare l'egemonia fourcadiana provengono principalmente dalla Norvegia, ma ai nastri di partenza è difficile individuare un preciso rivale per il francese.

In linea teorica il ruolo spetterebbe senza ombra di dubbio a Emil Hegle Svendsen, il quale, anzi, avrebbe potuto persino essere considerato il favorito per la conquista della Sfera di cristallo avendo nelle ultime 7 stagioni sempre chiuso nelle prime tre posizioni della classifica generale ed essendosi piazzato secondo per quattro anni di fila dal 2010-'11 in poi.

Il ventinovenne di Trondheim ad agosto aveva dichiarato di voler rimettere le mani sulla Coppa del Mondo già conquistata nel 2009-'10, successivamente ha però rilasciato dichiarazioni che alimentano dubbi sulla sua reale competitività, affermando di avere avuto un calo di motivazioni e di non avere ben chiari i suoi obiettivi per il 2014-'15.

Quindi se su Fourcade c'è una grossa incognita fisica, su Svendsen ve ne è una altrettanto grande riguardo la forza mentale. Queste "spade di Damocle" sui due biathleti più vincenti dell'ultimo lustro alimentano quindi le speranze di altri pretendenti al trono del biathlon maschile tra cui, in prima fila, si trovano i fratelli Bø.

Il più anziano Tarjei, 26 anni, sa bene come si vincono le Coppe del Mondo avendo primeggiato nell'inverno 2010-'11. Nei successivi due anni il suo rendimento è stato minato da seri malanni di salute, mentre nella scorsa annata ha faticato indipendentemente dai guai fisici e proprio per questa ragione ha dichiarato di volersi riscattare indicando la Sfera di cristallo come proprio obiettivo principe.

Invece il più giovane Johannes Thingnes, 21 anni, è stato letteralmente il "crack" dell'inverno 2013-'14 in cui ha clamorosamente vinto la bellezza di 5 gare dimostrandosi lo junior più competitivo nel massimo circuito dai tempi di Mark Kirchner (inizio anni '90). C'è quindi curiosità per capire se il ragazzo terribile di Stryn confermerà quanto di buono fatto vedere dodici mesi orsono. Nel qual caso, per ambire con credeziali alla Coppa del Mondo, dovrà cercare di evitare i passaggi a vuoto che spesso ha avuto al poligono.

Al di là delle ammirevoli dichiarazioni d'intenti riguardo le proprie percentuali al tiro, risulta difficile pensare a un Ole Einar Bjørndalen in grado di tornare a vincere quella Sfera di cristallo già conquistata 6 volte (trattasi ovviamente di record assoluto). Il più grande biathleta di tutti i tempi, ormai prossimo a compiere 41 anni, verosimilmente punterà ad arrivare al top della condizione atletica ai Mondiali di Kontiolahti come avvenuto lo scorso anno a Sochi dove è diventato l'uomo più vincente di sempre nella storia dei Giochi olimpici invernali.

Allontanandosi dalla Norvegia si abbassano notevolmente le quotazioni di chi ambisce a salire sul trono occupato stabilmente da un triennio da Martin Fourcade. Vanno però concesse delle chances a Jakov Fak e Dominik Landertinger

Lo sloveno di origine croata, 27 anni, ha chiuso quarto la classifica generale del 2012-'13 e l'anno passato ha dovuto fare i conti con un grave infortunio che in autunno ha compromesso gran parte della sua stagione. L'atleta di Rijeka ha le carte in regola per puntare quantomeno al podio della graduatoria assoluta di Coppa del Mondo, suo obiettivo dichiarato.

L'austriaco, 26 anni, oltre ad ambire con credenziali alla top-three finale potrebbe risultare un serio rivale per Fourcade, a patto di ritrovare quel devastante passo sugli sci stretti che lo aveva contraddistinto nel periodo 2008-2010, ma mai più riproposto negli inverni seguenti.

Due superpotenze quali Germania e Russia, pur essendo dotate di una qualità media seconda solo a quella della Norvegia, appaiono prive della punta in grado di lottare per il Coppone. Nel team tedesco potrebbe eventualmente provarci Arnd Peiffer se riuscisse a migliorare le proprie percentuali al poligono, mentre in casa russa i go-to-guy potrebbero essere Anton Shipulin (preparatosi in autonomia rispetto al resto del team) e Dmitry Malyshko, i quali dovrebbero invece crescere oltremodo come rendimento nel fondo.

Nei test pre-stagionali sono arrivati risultati impressionanti dallo svedese Fredrik Lindström, già capace di chiudere la graduatoria assoluta di Coppa del Mondo nella top ten. Il dubbio però è che il venticinquenne scandinavo goda già di un picco di forma per cercare di "far saltare il banco" nella tappa di casa e sia destinato a calare nelle settimane seguenti prima di risalire in prossimità dei Mondiali.

In ogni caso, trattasi di annata post-olimpica e quindi foriera di sorprese. Non va dimenticato come i vincitori delle ultime due Coppe del Mondo negli inverni successivi ai Giochi siano stati Michael Greis, all'epoca un outsider, e il già citato Tarjei Bø, mai salito sul podio prima del trionfale 2010-'11.

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Venendo alla location, Östersund ha ormai assunto in via definitiva il ruolo di opening stagionale. Infatti il massimo circuito del biathlon comincia dalla città dello Jämtland per il settimo inverno consecutivo e per la nona volta negli ultimi dieci anni.

Fa eccezione il 2007-'08, quando si partì da Kontiolahti, poichè Östersund era deputata a organizzare i Mondiali che peraltro torneranno per la terza volta nel 2019 dopo essere già stati ospitati nel 1970.

Sino a oggi nell'Östersunds skidstadion si sono disputate 50 gare maschili individuali di primo livello (15 venti km, 20 sprint, 13 inseguimenti, 2 mass start), di cui cinque con valore iridato (la venti km del 1970 e le quattro, una per ogni format, del 2008).

Sono 27 gli atleti con almeno una vittoria e i tre più titolati sono tutti in attività. Infatti la graduatoria degli uomini con più successi è guidata da Ole Einar Bjørndalen con 10, seguito a quota 6 da Emil Hegle Svendsen e Martin Fourcade. A ben guardare il francese dal 2011 in poi ha assunto i contorni del dominatore assoluto in quanto le sue 6 affermazioni sono arrivate nelle ultime 8 gare disputate.

Peraltro, a parte i tre citati, il solo uomo ancora in attività ad aver primeggiato almeno una volta su queste nevi è il trentanovenne Janez Maric, impostosi in un'individuale del lontano febbraio 2003. Lo sloveno non sarà però della partita nei prossimi giorni e farà il suo esordio stagionale a Hochfilzen.

Proprio nell'individuale Fourcade cercherà di migliorare un record che già gli appartiene. Il catalano è il solo biathleta capace di imporsi 3 volte nella gara inaugurale della stagione, di conseguenza se dovesse primeggiare anche tra una settimana salirebbe a 4 successi. 

Al riguardo una non vittoria del francese sarebbe una notizia poiché Martin in questo format non viene sconfitto dal marzo 2012 e ha primeggiato nelle ultime 5 individuali a cui ha preso parte.

In tema di nazioni, a Östersund sul gradino più alto del podio hanno sventolato 13 diverse bandiere. La Norvegia, con 24 successi, non ha rivali. Segue, lontanissima, la Francia a quota 7. Vengono poi Germania (4); Russia (3); Bielorussia, Italia e Unione Sovietica (2); Austria, Canada, Finlandia, Slovenia, Polonia e Svezia (1).

Le due vittorie italiane portano la firma di Johann Passler e Wilfried Pallhuber, impostisi rispettivamente nella sprint dell'11 marzo 1989 e nell'individuale del 5 dicembre 1996. L'impianto svedese però non è particolarmente amico dei colori azzurri poiché, oltre a queste affermazioni, si conta solamente un unico podio ottenuto da Pier Alberto Carrara, terzo nella sprint del 9 dicembre 1995.

Va rimarcato come a Östersund due superpotenze quali Russia e Germania non abbiano mai vinto in uno specifico format di gara. Nessun russo ha mai primeggiato nell'individuale, mentre nessun tedesco si è imposto in un inseguimento. Al riguardo va sottolineato come sino a dodici mesi orsono la Francia non avesse mai conquistato una sprint. Chissà che nei prossimi giorni non possa cadere anche uno degli altri due tabù.

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Individuale Maschile Östersund (SWE)

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1° Pos.FOURCADE Martin

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